Snoopy
Arte

La prima striscia di Peanuts: 2 ottobre 1950 nacque Snoopy

Il 2 ottobre 1950 Schultz pubblica la prima striscia di Peanuts, la strip che ha rivoluzionato il mondo del fumetto.

La prima striscia dei Peanuts.  Ma iniziamo dal principio. “Era una notte buia e tempestosa“… O forse no.

La prima striscia di Peanuts

Snoopy È il 26 Novembre di 73 anni fa che nacque  Sparky, il soprannome di Charles Schultz, datogli dallo zio qualche giorno dopo la nascita a Minneapolis, Minnesota. Il sopranome viene dal cavallo Spark Plug del fumetto Barney Google di Billy DeBeck

storia dei Peanuts

Il giovane Charles disegnava in molti modi il cane di famiglia e un giorno mandò alla rivista Ripley’s Believe It or Not! uno dei suoi disegni, che pubblicato con la didascalia “A hunting dog that eats pins, tacks and razor blades is owned by C. F. Schulz, St. Paul, Minn.” e “Drawn by ‘Sparky'”.

Nel 1943, dopo la morte della madre, si arruolò a Camp Campbell in  Kentucky, e dopo due anni  fu mandato a combattere in Europa. Dopo aver lasciato l’esercito nel 1945 fu insegnante e predicatore laico. Si sposò con Joyce Halverson,  dalla quale ebbe cinque figli.

LA SUA PRIMA STRISCIA DEI PEANUTS

La sua prima striscia fu pubblicata nel 1947 dal St. Paul Pioneer Press, e si intitolava Li’l Folks. 

Era il 1950 – questo è sicuro – e Charles Monroe Schulz, un giovane fumettista del Minnesota, vendeva i diritti della sua striscia alla United Feature Syndicate, una società che distribuiva serie a fumetti ai quotidiani.

La serie dei Peanuts però nasceva dall’originaria Li’l Folks, letteralmente Personcine, che Schulz, dal 1947, pubblicava settimanalmente su un giornale locale.

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La società distributrice, per rendere più appetibile il prodotto, impose alcune modifiche al giovane autore. Cambiò il nome del fumetto in quello che tutti noi oggi conosciamo. Ma quel nomignolo ridicolo, Peanuts, non andò mai a genio al giovane Schulz. Inoltre, la United Feature decise di pubblicarla a strisce, chiedendo al fumettista di modificare il formato della nuvoletta.

La prima striscia Peanuts fu quindi pubblicata il 2 ottobre 1950 su alcuni quotidiani americani, tra cui il Washington Post e il Chicago Tribune. In poco tempo, i piccoli personaggi di provincia divennero i più celebri d’America e poi, del mondo.

IL SUCCESSO DEI PEANUTS

Il fumetto ha dato voce – attraverso le vicissitudini di un gruppetto assortito di bambini e un bracchetto sui generis – a insicurezze, illusioni e frustrazioni in cui milioni di adulti si sono immedesimati. Ogni striscia dei Peanuts racchiude una piccola lezione di vita quotidiana, narrata con un tocco delicato di tenerezza e infantilità.

Peanuts - RaiPlay

Gli esordi dei Peanuts in Italia arrivano quando la Milano Libri di Giovanni Gandini pubblica alcuni volumi cartonati nel 1963. Le strisce a fumetti sono invece state pubblicate in italiano da Rizzoli e Baldini Castoldi Dalai, alla cui traduzione ha collaborato anche Umberto Eco.

SCHULZ, UN UOMO METODICO

Charles M. Schulz ha disegnato i suoi piccoli personaggi ogni giorno dalle 9 alle 17, dal lunedì al venerdì, per 50 anni. Una dedizione al lavoro vista poche volte nella storia dell’uomo. E ha perfino scelto, in tutti questi anni, di non aver accanto a sé nessun collaboratore.

Ogni singolo tratto, ogni frase, ogni riflessione sono nati dall’amore che quell’uomo, così puntuale e metodico, ha messo nel suo lavoro, scegliendo infine di non lasciare la sua matita in eredità a nessuno.

Ecco perché quando Charles Schulz è scomparso, sono finite insieme a lui le avventure dei Peanuts.

L’ULTIMA STRISCIA

Il 13 febbraio del 2000 squilla il telefono. Risponde Charlie Brown ma, alla cornetta, cercano Snoopy, concentrato sulla sua macchina da scrivere. “Credo che stia scrivendo” risponde infatti Charlie Brown. Accanto, un’unica sola striscia. “Cari Amici, sono stato fortunato a disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi 50 anni…” (qui il testo completo) e una serie di piccole scenette, le più celebri, dei suoi personaggi. È così che Schulz, morto il 12 febbraio del 2000, saluta per sempre i suoi fan e i suoi piccoli amici.

I NUMERI DELLE AVVENTURE DI SNOOPY

Più di 2000 quotidiani, 355 milioni di lettori e 26 le lingue in cui sono stati tradotti i celebri fumetti. Dal 1970 “la coperta di Linus” è ufficialmente citata nel Webster’s Dictionary. A Schulz sono state dedicate numerosissime mostre e retrospettive in tutto il mondo. Insomma, un enorme successo transgenerazionale e globale per questo simpatico gruppetto.

E tutto ciò si spiega e si risolve nella semplicità di questa piccola, grande opera d’arte.

Disarma e rassicura l’atteggiamento solidale che questo gruppetto di bambini saggi e un po’ sprovveduti rivolge verso ogni forma di vita. Il rispetto accoglie calorosamente e in egual modo un fiocco di neve, un insetto, un bambino.

Con pochi tratti, ambientati nei ritagli di sfondo, l’intera storia dei Peanuts si concentra sulla relazione con l’altro, dando spazio alle debolezze e alle insicurezze, come luoghi di cui ridere teneramente.

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