La Russia accusa Elon Musk che twitta: “se dovessi morire…”
L’agenzia spaziale della Russia accusa Elon Musk di aiutare l’Ucraina. Il neo proprietario di Twitter commenta così la faccenda
“Se dovessi morire in condizioni misteriose, è stato bello conoscervi“, così ha scritto su Twitter il miliardario Elon Musk a seguito delle accuse della Russia. Nello specifico, il direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha accusato Musk di aver inviato delle attrezzature a terra per il sistema Starlink “con elicotteri militari a Mariupol ai militanti del nazista Battaglione Azov e ai marines delle forze armate dell’Ucraina”.
Starlink di SpaceX è un sistema innovativo che garantisce una connessione satellitare a banda larga. Fin dall’inizio dell’invasione in Ucraina Elon Musk ha inviato numerosi terminali Starlink per ripristinare le connessione internet in Ucraina
If I die under mysterious circumstances, it’s been nice knowin ya
— Elon Musk (@elonmusk) May 9, 2022
Il botta e risposta tra la Russia e Musk
Secondo il direttore Rogozin, Elon Musk è direttamente coinvolto nel fornire attrezzature di comunicazioni militari alle forze “naziste”. Non ci sono state ancora delle conferme indipendenti per verificare il fatto.
“Secondo le nostre informazioni, la consegna e il trasferimento alle Forze armate dell’Ucraina dei terminali Internet per la ricezione e la trasmissione da Starlink è stata effettuata dal Pentagono. Elon Musk è quindi coinvolto nella fornitura di comunicazioni militari alle forze fasciste in Ucraina. E per questo dovrai rispondere in modo adulto, Elon, non importa quanto farai lo stupido”, ha affermato Rogozin. Musk con fare scherzoso (non troppo!) ha postato quel Tweet, richiamando le misteriose morti di vari oligarchi russi nelle ultime settimane.
Non è il primo scambio di vedute tra Musk e Rogozin. Nel 2014 il direttore russo aveva affermato che gli USA avrebbero avuto bisogno di un “trampolino” per portare i loro astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), visto che l’unico mezzo era la sovietica Soyuz. Pochi anni dopo, nel 2020, e pochi anni dopo l’inizio dell’impresa Space X di Musk, una nuova navicella americana è riuscita a trasportare due astronauti sulla ISS. “Il trampolino funziona” aveva affermato ironicamente.
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Editor: Lorenzo Bossola
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