la stanza numero 30
Libri,  Arte

“La stanza numero 30”: l’autobiografia di Ilda Boccassini

Ilda Boccassini: nell’autobiografia “La stanza numero 30” il racconto della vita lavorativa e il legame con Giovanni Falcone

La stanza numero 30

E’ uscito nella giornata di ieri l’autobiografia intitolata “La stanza numero 30” (Feltrinelli Editore) di Ilda Boccassini, ex procuratore aggiunto di Milano. Nell’autobiografia, l’ex pm racconta della sua vita lavorativa e dei suoi più grandi successi.

Ma non solo; il libro ha svelato anche un altro grande retroscena della vita di Ilda Boccassini: lo stretto legame con Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci il 23 maggio 1992.

la stanza numero 30 autobiografia
L’autobiografia “La stanza numero 30” di Ilda Boccassini

Chi è Ilda Boccassini

L’hanno soprannominata “Ilde la Rossa”, per via dei sui capelli ed è stato uno dei magistrati più famosi di tutta Italia. Partì da Napoli fino a raggiungere Milano nel 1979, dove si occupò di una delle indagini più importanti della storia: la Duomo Connection, l’indagine che dimostrò la presenza della mafia nel nord Italia.

Nella sua autobiografia “La stanza numero 30”, l’ex magistrata, in pensione dal 2019, racconta la sua storia e degli ultimi 30 anni della storia italiana: dal suo contributo al pool di mani pulite, alle stragi del 1992 ai processi a Silvio Berlusconi.

L’autobiografia però non parla solo di questo. Ilda ha raccontato anche numerosi particolari e aneddoti che riguardano il suo legame con il giudice Giovanni Falcone.

Il legame con Giovanni Falcone

Nell’autobiografia “La stanza numero 30”, Ilda trova anche spazio per raccontare del rapporto con Falcone.

I due si incontrarono per la prima volta negli anni 80 e nel suo libro la Boccassini dichiara tutto il suo amore e la sua passione. Infatti, in un estratto dell’autobiografia, scrive:

“Me ne innamorai. È molto complicato per me parlarne. Sicuramente non si trattò dei sentimenti classici con cui siamo abituati a fare i conti nel corso della vita. No. Il mio sentimento era altro e più profondo, non prevedeva una condizione di vita quotidiana, il bisogno di vivere l’amore momento per momento. Ero innamorata della sua anima, della sua passione, della sua battaglia, che capivo essere più importante di tutto il resto. Sapevo di non poter condividere con lui un cinema o una gita in barca, pur desiderandolo, ma non ero gelosa della sua sfera privata, né poteva vacillare la mia”. 

Ilda Boccassini, ancora, racconta anche di due episodi importanti ne “La stanza numero 30” riguardanti il legame con Falcone: il primo, la giornata al mare all’Addaura negli anni 90. Il secondo, un viaggio di lavoro in Argentina nel 1991 per l’interrogatorio del boss Gaetano Fidanzati.

Leggi anche:

George Orwell: frasi, vita e opere dell’autore di “1984”

27 gennaio: giorno della memoria. I libri da leggere e i film da guardare per non dimenticare

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!