La storia degli ebrei italiani raccontata in una mostra a Ferrara
Inaugura a Ferrara la Mostra “Oltre il ghetto. Dentro&Fuori”: dal 29 ottobre 2021 al 15 maggio 2022.
“Oltre il ghetto. Dentro&fuori” è una mostra curata da Andreina Contessa, Simonetta Della Seta, Carlotta Ferrara degli Uberti e Sharon Reichel che racconta la storia degli ebrei italiani. Un affresco complesso che ripercorre i momenti cruciali della storia moderna, visti dalla prospettiva dell’esperienza millenaria del popolo ebraico in Italia.
Gli ebrei vivono in Italia da più di duemila anni e sono una delle più antiche comunità della diaspora occidentale. Anche prima della distruzione del tempio di Gerusalemme, a quell’epoca il cuore dell’ebraismo, c’erano ebrei che vivevano nell’Italia meridionale, dove erano arrivati come mercanti o profughi.
Il Ghetto
A partire dall’istituzione del primo ghetto nella Venezia del 1516, seguito poi da quello di Roma e delle altre città, gli ebrei dovettero misurarsi con questo luogo circoscritto e ambivalente. Un luogo che li includeva sì nel perimetro urbano ma allo stesso tempo li isolava.
Fu questo lo spazio – per quasi tre secoli – entro il quale gli ebrei coltivarono la propria identità, preservando da un lato i caratteri di una cultura millenaria, ma attingendo dall’altra al mondo che si apriva oltre quel confine. La relazione continua fra il “dentro” e il “fuori” le mura del ghetto segna la vita degli ebrei nel cammino verso l’emancipazione.
La storia degli ebrei italiani raccontata nella mostra a Ferrara
La mostra ripercorre il periodo che va dai ghetti (con l’istituzione del primo, quello di Venezia nel 1516) all’Emancipazione e l’Unità d’Italia. Un percorso che affronta tematiche identitarie universali attraverso opere d’arte, preziosi volumi e documenti.
L’esposizione ripercorre i momenti cruciali della storia moderna visti dalla prospettiva dell’esperienza ebraica, attraverso materiali e opere eterogenee provenienti da tutta Italia e dall’estero.
Come l’imponente dipinto Ester al cospetto di Assuero di Sebastiano Ricci – prestito del Palazzo del Quirinale –, Interno della sinagoga di Livorno di Ulvi Liegi e il Ritratto di Giuseppe Garibaldi ad opera di Vittorio Corcos (entrambi provenienti dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno).
Il percorso della mostra è inoltre integrato da oggetti che testimoniano la vita ebraica quotidiana, come la porta dell’Aron Ha-Qodesh. L’Armadio sacro dorato in legno intagliato di una delle sinagoghe del ghetto di Torino che venne donato nel 1884 dalla Università Israelitica locale al Museo Civico di Torino, o le testimonianze di impegno personale, rappresentate per esempio dal baule della crocerossina Matilde Levi in Viterbo.
Dove
Al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS
Via Piangipane, 81 Ferrara
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