Larry Flynt morto
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Larry Flynt il re del porno, fondatore di Hustler è morto a 78 anni

Usa: morto Larry Flynt, il re del porno americano acerrimo nemico di Trump

Larry Flynt  porno.

E’ morto a Los Angeles a seguito una crisi cardiaca a  78 anni. Lo annuncia il sito Tmz. Paralizzato dalla vita in giù a causa di un tentato omicidio negli anni ’70, Flynt è morto per problemi cardiaci. Il “re del porno” si era fatto conoscere per una serie di battaglie legali ispirate alla difesa della libertà di espressione, intendendo  anche la pornografia. Aveva combattuto  la destra religiosa e  aveva fatto causa a Jerry Falwell il televangelista  fino alla Corte Suprema.
 Flynt si è spento nel sonno per insufficienza cardiaca al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles con la famiglia al suo fianco. L’editore, che nella sua carriera lunga 50 anni ha subito diversi processi per oscenità, è stato vittima di un tentativo di omicidio, nel 1978 davanti a un tribunale in Georgia, per cui ha passato il resto della vita costretto alla sedia a rotelle. Ne aveva una placcata in oro e rivestita di velluto.
L’attentato  attribuito al  killer neonazista Joseph Paul Franklin,  però  mai  condannato per questo fatto. Franklin è stato giustiziato mediante iniezione letale nel 2013 per altri reati,  omicidi spesso legati alla sua ideologia neonazista e suprematista bianca. Nato nel Kentucky nel 1942, Flynt ha iniziato la sua carriera nell’industria per adulti iniziando con uno strip club in Ohio insieme al  fratello

Quattro anni fa, dopo l’elezione

Quattro anni fa, dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, aveva lanciato la sua ultima sfida: offrì 10 milioni di dollari cash a chi fornisse prove sufficienti per avviare l’impeachment e cacciare il presidente dalla Casa Bianca.

Su Trump aveva prodotto anche un film pornografico “The Donald”. La vita del più celebre editore di riviste pornografiche è stata raccontata nel 1996 nel film “Larry Flynt – Oltre lo scandalo”, diretto da Milos Forman, in cui l’editore è interpretato da Woody Harrelson mentre lo stesso Flynt si concedeva una scena  ironica nei panni di un giudice impegnato a censurare le sue attività.

Sostenitore e finanziatore dei democratici

Sostenitore e finanziatore dei democratici, il miliardario editore era spesso protagonista di iniziative clamorose. Come quando nel 1998 sostenne Bill Clinton, travolto dallo scandalo di Monica Lewinsky, e offrì soldi a chi avesse svelato storie di tradimenti dei leader repubblicani. Fu coinvolto un senatore.

Poi nel 2011 sostenne  Anthony Weiner, il marito dell’assistente personale di Hillary Clinton che si dovette dimettere dal Congresso per  foto hard inviate a minorenni. Flynt gli offrì un  lavoro nel suo impero a luci rosse con un salario più alto di quello di parlamentare

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