L’ART DU TAILLEUR, LA MOSTRA DEDICATA AD ALAÏA
Association Azzedine Alaïa dedica una mostra al grande couturier franco-tunisino titolata “L’Art du tailleur”
Fino al prossimo 26 giugno 2019, presso l’Association Azzedine Alaïa, sarà possibile indagare su una delle grandi passioni di Azzedine, Il tailleur, grazie alla mostra “L’Art du Tailleur“.
L’esposizione, realizzata dallo storico Olivier Saillard, evidenzia il rapporto umano e professionale tra Alaïa e Gilbert Adrian, celeberrimo stilista americano.
Un legame eterno alimentato da due culture differenti.
Il vizio di rendere unico un lembo di stoffa attraverso tagli e geometrie acute; la persuasione intelligente dell’atto creativo che stipula, di comune accordo, un contratto oltre ogni tempo e che si esibisce, nei nostri giorni, attraverso una mostra che racconta l’eclettismo di due amanti della couture.
Adrian e Azzedine erano complementari in tutto, come una forza cosmica ancestrale.
“L’Art du Tailleur” giunge a noi sotto forma di un dialogo. Un dibattito genuino sulle creazioni dei due sarti.
Gilbert Adrian, un talento firmato Hollywood
Semplicemente Adrian. Nel 1930, Hollywood lo acclama. L’industria cinematografica americana vive la sua “era d’oro”, un periodo che durò lungo un decennio.
“The Love Parade” – interpretato da Jaenette MacDonald – riceve ben sei nomination all’Oscar.
Divenuto direttore della MGM di Hollywood, Adrian lavora sui costumi di importanti titoli della filmografia a stelle e strisce come ne “Gli ospiti di otto ore” con Jean Harlow. Tra le sue imprese, anche i costumi de “Il Mago di Oz” e “Donne” (1939).
Negli anni Quaranta si trasferisce a New York, fondando la sua casa di moda. Il suo contributo al cinema lo rese tanto famoso che Audrey Hepburn, Greta Garbo e Joan Crawford divennero sue affezionate clienti.
Azzedine Alaïa, dal collezionismo alla moda
Azzedine era un grande collezionista. Una testa copta, appartenuta alla contessa Greffulhe divenne il suo talismano. La stessa che ispirò l’eroina di Marcel Proust, la duchessa di Guermantes.
Quando la prestigiosa Maison di Cristobal Balenciaga chiuse i battenti nel 1968, egli recupera molti degli abiti d’archivio. Ciò accadde anche con le creazioni di madame Vionnet, che sezionò per studiarne i tagli.
Nella sua collezione giungono anche 150 pezzi di Adrian, ammirandone le sue costruzioni tecniche, la sua verve couture e l’eclettismo dei suoi tagli.
La memoria di chiunque non dovrebbe dimenticare l’estetica elegante del couturier franco-tunisino, alimentata da studi artistici quand’era a Tunisi.
Scultura e modellismo erano alle basi di ogni sua creazione.
L’ossessione per la tecnica, altro motivo che lo lega ad Adrian, fu notata da Greta Garbo che divenne sua affezionata cliente a partire dalla sua prima richiesta: un capotto in cachemire blu e ampio.
Negli anni Ottanta, dopo aver studiato la modellistica da neofita, Azzedine divenne il maestro del taglio e della silhouette.
“L’art du tailleur” mette in mostra la passione e l’amore dei due sarti per la moda.
Durante l’esposizione, infine, verranno proiettati anche alcuni docu-film sulle imprese dei due sarti: “Women” e “Dangerously yours”, rispettivamente portavoci della versatilità artistica di Adrian e Azzedine.
Galerie Azzedine Alaïa: come arrivare
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