L’arte della materia di Burri in mostra a Venezia
Alberto Burri, detto “Il maestro della materia”, sarà il protagonista della retrospettiva che inaugurerà il 10 maggio alla Fondazione Giorgio Cini
Alberto Burri e le sue opere di straordinaria bellezza saranno esposti a Venezia alla mostra della Fondazione Giorgio Cini, dal dieci maggio.
Si sa, le mezze stagioni sono perfette per le gite fuori porta, ma c’è spazio anche per vistare musei e Fondazioni. Soprattutto quando ad essere esposte sono le opere di Alberto Burri.
Per chi non lo sapesse, Alberto Burri è stato uno degli artisti contemporanei più importanti, come anche Fontana, del Secondo dopoguerra italiano. La sua ricerca artistica è basata sull’indagine della materia e delle sue espressioni. Inseribile nel filone degli informali, le sue opere astratte sono state tra le più rappresentative dei nostri anni; nonché fonte di ispirazione per numerosi artisti successivi, come anche stilisti.
Memorabile il cappotto dello stilista e maestro Roberto Capucci ispirato all’opera Grande bianco, del 1952.
La mostra di Burri a Venezia
La mostra offrirà ai visitatori l’opportunità di ripercorrere cronologicamente le tappe più importanti della carriera artistica di Alberto Burri attraverso circa cinquanta opere scelte tra le sue serie più significative: dai rarissimi Catrami, le Muffe e i monumentali Sacchi, fino ad approdare alle Combustioni, ai Legni, alle Plastiche, agli straordinari Cretti e ai più tardi Cellotex, ultima tappa della ricerca artistica del maestro di Città di Castello. La lettura della sua carriera artistica proseguirà, in una sezione documentaria multimediale, attraverso la proiezione di alcuni rari film che lo ritraggono in azione.
Il progetto espositivo, il cui titolo rievoca una celebre definizione data dall’artista stesso alla sua opera, mira dunque a ricostruire nella sua interezza la parabola di uno dei più grandi pionieri della nuova pittura del XX secolo, che attraverso le sue ricerche ha affrontato il tema cruciale dell’utilizzo della materia e della sua trasformazione in opera d’arte.
Il progetto, nato dalla sinergia tra le due istituzioni e realizzato in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA, si propone quale coronamento di un percorso di riconoscimenti internazionali legati al centenario della nascita dell’artista umbro.
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