l'aviatore dro
Dizionario Opera

L’Aviatore Dro (1920)

L’Aviatore Dro

l’aviatore dro

All’atto di fondazione del futurismo – il celebre Manifesto di Marinetti apparso sul ‘Figaro’ parigino il 20 febbraio 1909 – seguirono numerosi altri manifesti che decretavano altre prese di posizione in vari settori dell’arte. Quelli musicali, compresi tra il 1910 e il ’12, recano tutti la firma di Pratella. Frutto del contatto diretto con Marinetti ma anche di una personale predisposizione del musicista romagnolo, essi si propongono la più radicale rottura con il linguaggio tradizionale della musica.

100 anni fa, al Rossini di Lugo, la prima de “L'Aviatore Dro”, opera futurista di Francesco Balilla Pratella - RavennaNotizie.it

Per quanto riguarda il teatro

Per quanto riguarda il teatro, vi si trova l’invito a intendere l’opera come una forma sinfonica e ad adottare unicamente il verso libero per la realizzazione del libretto del «poema drammatico o tragico», la cui stesura può essere compiuta in modo adeguato solo dal compositore stesso. Se L’aviatore Dro (1911-14) soddisfa tali propositi teorici, rivela anche un progetto più ambizioso (come si legge nell’ Autobiografia del compositore), in stretto rapporto con l’estetica del teatro futurista: una ‘sintesi’ drammatica che tocchi «un’infinità di argomenti», «dal dramma di oggetti, di luci, di profumi, a quello astratto, o tragico, o di simultaneità, o caricaturale», al fine di esprimere le affinità fra «realtà e sogno».

Balilla Pratella - AVIATORE DRO - Fragment with Intonarumori - YouTube

La trama dell’opera, suggerita da un fatto di cronaca locale

La trama dell’opera, suggerita da un fatto di cronaca locale (la storia di un amico ricco e rovinato dal gioco che diventa aviatore spericolato fino a giocarsi la vita), è incentrata sulla figura dell’aviatore, «un primo tipo mitico moderno di umanità eroica», «visto e inteso attraverso tre fasi essenziali della sua vita complessiva: nel primo atto l’uomo-Dro non è aviatore di fatto, ma lo è già potenzialmente…

nell’atto secondo è decisamente aviatore terrestre… si sta preparando al supremo tentativo di distaccarsi dalla terra a volo, per perdersi nel mare del cielo, per sfuggire al se stesso sensuale [l’amore per Ciadi] e materiale. Nel terzo atto il cielo ha restituito alla terra la macchina in forma di rottami e l’uomo in fin di vita. Dro, estraneo agli uomini accorsi vicino a lui e pur tanto lontani, diventa aviatore celeste, l’eroe-Dro». Il «volo reale ed eterno dello spirito» è infine consacrato dall’«ululare selvaggio di una sirena meccanica, grido sovrumano di dolore e di orrore della natura violentata».

L’intento allegorico è evidente

Francesco Balilla Pratella: Sogni, intermezzo da "L'Aviatore Dro" (1913-1920) - YouTube

L’intento allegorico è evidente e vi è riflessa la concezione nietzschiana della vita come eterno ciclo di morte e rigenerazione. Se si aggiunge che il tema della macchina vi compare solo trasversalmente (le apparecchiature rumoristiche di Russolo, previste per la riproduzione del rombo di automobili e dell’areoplano nel secondo atto oltre che della sirena nel terzo, non furono impiegate nella prima rappresentazione), ne L’aviatore Dro lo spirito delle ‘Sintesi teatrali’ futuriste appare tutt’altro che pienamente attuato.

Tanto più che i vari momenti del «poema sceneggiato», addizionati l’un l’altro con una tecnica che potrebbe esser definita di montaggio fotografico, rivelano sullo sfondo il classico schema triangolare del melodramma (Dro ama Ciadi, a sua volta riamata invano da Rono) e si dispiegano fra abbondanti didascalie di sapore dannunziano («vivo spasimo», «soffocante violenza»).

La musica rivela in primo luogo legami

La musica rivela in primo luogo legami con l’impressionismo musicale di Debussy, né mancano inflessioni modali e contaminazioni con la musica popolare, nonché un uso, talora, delle dissonanze più aspre; il tutto accanto a passi che rivelano il tentativo del musicista di stabilire delle analogie sinestesiche. Dopo settantacinque anni, la ripresa dell’opera ha avuto luogo, nello stesso Teatro Rossini di Lugo di Romagna, nel gennaio del 1996, sotto la direzione di Gianandrea Gavazzeni e con la regia di Sylvano Bussotti.

Type:

Opera in tre atti

Author:

Francesco Balilla Pratella (1880-1955)

Subject:

libretto proprio

First:

Lugo di Romagna, Teatro Comunale Rossini, 4 settembre 1920

Cast:

Dro (T), Ciadi (S), Rono (Bar), un giovane (T), un’amica (Ms), un pescatore (T); le voci della notte, le voci mattutine, la foresta che canta, amici e amiche

Signature:

m.t.m.

Conclusione: L’Aviatore DroAll’atto di fondazione del futurismo – il celebre Manifesto di Marinetti apparso sul ‘Figaro’ parigino il 20 febbraio 1909

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