Lavoratori dello spettacolo
Spettacolo,  Teatro

Lavoratori dello spettacolo, la protesta chiede riforme strutturali

Lavoratori dello spettacolo ancora sulle barricate: teatri occupati, proteste e proposte, ma poca coordinazione

Sale d’intensità il malumore fra i lavoratori dello spettacolo. A oltre un anno dall’inizio della pandemia, lo Stato non ha ancora predisposto un piano strutturato per sostenere un settore in enorme crisi.

Dopo l’occupazione di vari teatri, dal Piccolo di Milano al Mercadante di Napoli, è toccato ieri al Globe di Roma. Le richieste vanno oltre la riapertura: si chiedono riforme strutturali e aiuti reali, concretizzati in un reddito a sostegno del settore.

Prevista per il 17 Aprile una nuova sessione di Bauli in Piazza: occasione per un coordinamento sugli obiettivi?

“A Noi gli Occhi Please”: il grido dei lavoratori dello spettacolo al Globe

L’occupazione dei teatri in Italia si è allargata ieri anche alla capitale. Il Globe Theatre di Roma, voluto e presieduto in precedenza da Gigi Proietti, è stato occupato da un gruppo di studenti.

Lo slogan della presa di posizione è “A Noi gli Occhi Please”, una chiara e forte richiesta di attenzione su un settore che, nel tumulto della pandemia in corso, sembra essere dimenticato.

Questa volta, la richiesta non è semplicemente quella di riaprire teatri e live, che, come cantava Willie Peyote due mesi fa, rimangono chiusi, mentre negli stadi si gioca e gli Europei di calcio si faranno con pubblico.

I futuri lavoratori dello spettacolo chiedono interventi profondi e maggiori garanzie per l’intero settore. In altre parole, una riforma strutturale.

Globe Theatre occupato

Queste le richieste degli occupanti:

Adesso, mentre si discute di piani di ripresa e di Recovery Fund, è il momento giusto per strutturare una continuità di reddito e un’equa redistribuzione delle risorse. Abbiamo bisogno di una riforma strutturale del settore che parta dalle necessità dei lavoratori: dobbiamo rimettere al centro la nostra sicurezza, fisica e contrattuale.

Si può, quindi, osservare un sostanziale scarto rispetto ai movimenti organizzati finora. I giovani del Globe invitano il governo a rivedere radicalmente le politiche di welfare che concernono lo spettacolo, un settore che dà lavoro a quasi 600 mila persone.

Un mondo che mai come oggi appare abbandonato, diviso fra grandi e affermate realtà, come i teatri pubblici, che ricevono regolare sostegno, e gli enti medio-piccoli, che in Italia sono la maggioranza.

Programma dell’incontro di Coordinamento Spettacolo Lombardia

Lavoratori dello spettacolo, una nuova direzione alla protesta

Le richieste avanzate dal Globe occupato segnano l’allargarsi dell’orizzonte della protesta. Un percorso inaugurato dalle precedenti occupazioni dei chiostri del Piccolo di Milano e del Mercadante di Napoli dal 27 Marzo.

Il Coordinamento Spettacolo Lombardia, in particolare, si propone come aprifila della riforma radicale e rappresentante delle istanze dei lavoratori dello spettacolo. L’ente organizza da tempo una serie di incontri, dal titolo Piccolo Teatro Aperto; alla call di oggi, dedicata alla lirica, parteciperà anche il sindaco Sala

Occupazione al Piccolo Teatro

Bauli in Piazza, sabato il secondo atto

La protesta dei lavoratori dello spettacolo aggiungerà un nuovo capitolo sabato 17 Aprile, quando in Piazza del Popolo avrà luogo il secondo atto di Bauli in Piazza.

La manifestazione vedrà la partecipazione di oltre 1000 persone, che, a mesi dalla mobilitazione in Piazza Duomo, ancora non ha ricevuto risposte concrete dal Ministero.

Come si legge dal sito, il movimento sembra essersi allineato alla nuova anima della protesta, chiedendo non solo riaperture, ma anche interventi più ampi.

La speranza è che si possa, finalmente, assistere ad una condivisone di obiettivi e intenti, in un mondo, quello dello spettacolo, finora apparso diviso e caotico di fronte all’emergenza.

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