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Le armi inviate dagli USA all’Ucraina non bastano 22

Gli USA hanno aumentato gli aiuti militari all’Ucraina ma per Zelensky non sono sufficienti

Venerdì scorso il dipartimento della difesa americano ha annunciato un pacchetto aggiuntivo di assistenza all’Ucraina dal valore 300 milioni di dollari. Il pacchetto include le seguenti armi: razzi a guida laser, droni Switchblade detti “kamikaze”, droni da ricognizione Puma, sistemi anti-droni, Humvee, visori notturni e termici, ottiche, apparati radio criptati, mitragliatrici non standard (cioè un equipaggiamento non usato regolarmente dall’esercito americano), munizioni dal piccolo al grande calibro non standard, immagini satellitari commerciali, ricambi, attrezzature da campo e materiale medico.

Questo pacchetto prevede l’invio di armi sofisticate come i droni Switchblade che devono il loro soprannome per via della capacità di abbattersi contro i carri armati nemici facendoli esplodere. O i droni ultraleggeri Puma che possono essere lanciati a mano e permettono ai soldati estese capacità di ricognizione.

Secondo un maggior generale australiano in pensione, il pacchetto, che prevede l’invio di droni, ha molto senso perché al giorno d’oggi la guerra si fa con i droni e con sistemi anti droni.

Il Pentagono ha detto che gli USA hanno stanziato più di 2,3 miliardi di dollari in aiuti alla sicurezza dell’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. “Questa decisione sottolinea l’incrollabile impegno degli Stati Uniti nei confronti della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina e nel sostegno dei suoi sforzi eroici per respingere la guerra voluta dalla Russia“, così ha commentato l’addetto stampa del Pentagono John Kirby.

Armi di era sovietica all’Ucraina

Il presidente dell’Ucraina Zelensky ha recentemente criticato l’occidente per non aver inviato armi più pesanti come caccia da combattimento, carri armati e missili anti aerea S-300. La scorsa settimana ha affermato infatti: “Se non abbiamo armi pesanti come facciamo a difenderci?”. “Dateci missili, dateci aerei“, ha aggiunto.

Ed ecco la parziale svolta. Secondo il New York Times, gli USA hanno deciso di inviare, indirettamente, dei carri armati di epoca sovietica aggiornati e compatibili con l’esercito ucraino. La scelta è sia pragmatica che politica. Per prima cosa, l’esercito ucraino è già addestrato all’utilizzo di quelle armi e quindi sarebbero utilizzabili da subito in una scenario bellico. Poi, non costituisce un invio diretto di armi pesanti americani.

Infatti, il “trasferimento” di armi avverrà tramite alcuni paesi dell’est Europa. I carri armati sovietici T-72 , quelli polacchi Pt-91, blindati Pvb-501 e mitrgliatrici Pk sembrano essere i canditati ideali. Alcuni di questi mezzi sono di quarta mano. I blindati Pvb-501, per esempio, sono di concezione sovietica utilizzati dalla Germania Est. Dopo l’unificazione della Germania, sono stati acquistati dalla Svezia per poi finire in Repubblica Ceca.

Nonostante l’invio di queste vecchie armi pesanti, la capacità d’offesa russa resta soverchiante. Secondo gli 007 americani, come riportato dal Corriere della Sera, l’esercito russo si sta preparando a una manovra a tenaglia per circondare e distruggere i contingenti ucraini. Ora tocca al presidente americano Joe Biden capire se inviare armi pesanti moderne per scongiurare la sconfitta di Kyiv.

 

 

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