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Arte,  Milano

Le mostre a Milano da visitare a Pasqua

Pasqua e pasquetta si avvicinano, tantissimi gli italiani che si sposteranno per le vacanze e per andare a trovare i perenti. Se passate per Milano, ecco le mostre da perdervi

La liste delle mostre che sarà possibile visitare a Pasqua, a Milano. Per delle vacanze all’insegna del bello e dell’arte!

Immersione libera, Bagni misteriosi.

Dodici giovani artisti attivi in Italia sono stati chiamati a confrontarsi con uno dei luoghi più affascinanti di Milano, recentemente riscoperto e reso accessibile al pubblico; con l’invito a ideare nuove opere site-specific.

Alessandro Fogo, opera site specific ai Bagni Misteriosi

Settant’anni di Kartell, Palazzo Reale

Immersiva e vibrante, la mostra indaga le visioni di ieri del “futuro” attraverso oggetti; esperienze e modelli di sapere collettivo; materiali d’archivio e immagini in movimento; pittura; installazione e performance; documenti; prototipi e nuove commissioni in una dialettica che associa quindi processi analitici e formali.

Una sala della mostra Kartell

Le mostre a Pasqua a Milano: Ingres e i tempi di Napoleone, Palazzo Reale

La mostra mette in luce la modernità della produzione artistica di Ingres, nel contesto culturale europeo tra il 1780 e il 1820. Con una particolare attenzione al ruolo fondamentale che rivestì Milano, uno dei centri più importanti dell’Europa Napoleonica. Emerge quindi la portata rivoluzionaria del pittore delle odalische; realista e manierista al tempo stesso, affascinante tanto per le sue esagerazioni espressive che per il suo gusto del vero.

Ingres, Palazzo reale

Giacomo Balla, genio futurista. Gallerie d’Italia


La più grande opera di ​Giacomo Balla ​arriva alle ​Gallerie d’Italia di Milano dal 9 aprile al 12 maggio 2019​. Si tratta infatti di Genio Futurista,​ appartenente alla Collezione Biagiotti.

Questo olio su tela d’arazzo venne esposto nel padiglione delle arti decorative dell’Esposizione di Parigi del 1925 e fu considerato, sia dalla critica che dall’artista stesso, l’opera cardine della sua partecipazione; la sua presenza è infatti altamente simbolica per l’origine e gli sviluppi dell’Art Déco.

Genio futurista, Giacomo Balla

L’ora dannata, Carlos Amorales, Fondazione Pini

L’appartamento della Fondazione è piccolo; tuttavia riesce a contenere un’idea così grande. Un esercito di 15.000 farfalle di carta è perciò posato ovunque: dalle scale d’ingresso fino ai soffitti affrescati. Piccole farfalle nere di carta dall’effetto davvero distopico e anche poetico.

Una sorta di legione nera portatrice di cattivi presagi: leggiadra e al contempo terribile. Una lenta consumazione degli spazi borghesi. Un buco nero in espansione.

Con Life in the folds l’artista metteinvecein scena il tema della violenza dell’uomo sull’uomo. Una violenza che alberga nel profondo e che può esplodere in modo ingiustificato. Il progetto comprende, tra l’altro, un video di animazione in cui, mentre assistiamo a una drammatica vicenda, vediamo anche le mani del burattinaio che muove i fili dei protagonisti.

L’ora dannata, Carlos Amorales

Leonardo&Warhol: the genius experience, Cripta San Sepolcro

In occasione delle celebrazioni per il V centenario della morte di Leonardo, dal 1 marzo al 30 giugno 2019, la Cripta di San Sepolcro a Milano, ospita Leonardo da Vinci e Andy Warhol.

Nella Chiesa più antica di Milano potrai scoprire un itinerario di sei secoli. Però accompagnato da due protagonisti delle loro rispettive epoche che hanno avuto in Milano un loro punto di incontro, seppur a quattro secoli di distanza.

Il percorso espositivo, curato da Giuseppe Frangi, nato dall’idea del Gruppo MilanoCard, in co-produzione con la Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana e il Credito Valtellinese. Attraverso proiezioni immersive, vi guiderà nella Milano vissuta, disegnata e immaginata da Leonardo da Vinci. Per concludersi quindi con la visione dal vivo di The Last Supper di Andy Warhol, l’opera con cui nel 1986 il padre della Pop Art reinterpretò il capolavoro leonardesco.

Da Vinci & Warhol

Mostre a Pasqua a Milano: Cho Sung-Hee, Fondazione Mudima

Cho Sung-Hee, per costruire le sue opere, usa un metodo di collage in cui ogni singolo elemento è tagliato a mano o delicatamente strappato in piccoli cerchi. 

Viene quindi stratificato con pigmenti a olio, collocato sulla tela per mezzo di minuscoli supporti, fatti anch’essi di carta arrotolata. Quindi giustapposto agli altri, conferendo all’opera l’effetto tridimensionale di una fioritura. 

Utilizza il cosiddetto hanji. Carta fatta a mano ricavata dalle foglie macinate degli alberi di gelso. Crea con una sensibilità artistica unica straordinarie immagini visive e narrative ottenute da una complessa relazione tra colori e texture.

Opera di Cho Sung-Hee

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