Rock

Le origini dei Beatles

I Beatles, le origini. La band più amata di sempre, i promotori di una rivoluzione culturale e musicale: i Beatles, . Sfatiamo qualche mito sulla band di Liverpool.

I Beatles, le loro origini e la loro musica sono così amati, seguiti che a volte le molte e controverse informazioni sul gruppo o sui singoli componenti hanno spesso generato leggende metropolitane e falsi miti. Proviamo a ripercorrere la loro carriera e a sfatare qualche mito.

La rivoluzione culturale dei Beatles

Lascito artistico

I Beatles hanno, da sempre, attinto e accolto diverse influenze artistiche e musicali, dallo skiffle allo stile Motown. Inoltre nel processo creativo, la competizione con i Rolling Stones, il rapporto con Bob Dylan, il confronto a distanza con i Beach Boys fecero si che uscissero dagli schemi., …tale fu anche il contributo delle innovazioni tecnologiche e la manipolazione del suono. Gli anni trascorsi negli studi di Abbey Road, furono spesi anche per elaborare soluzioni sonore, apparecchiature e tecniche ancora in uso dopo decenni.

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I Beattles mentre attraversano le strisce a Abbey Road

Un’altra innovazione in alcuni brani fu l’utilizzo di strumenti indiani. George Harrison aveva scoperto il sitar durante la lavorazione del film Help!.

Infine le copertine dei loro album furono tra le più innovative. Quella di Sgt Pepper fu la prima copertina che si apriva a libro, mentre quella di Abbey Road è quella più parodiata.

Eredità culturale dei Beatles, le origini.

Ai Fab Four è associata la fioritura della Swinging London, e quindi l’uscita dal buio del dopoguerra.

I Beatles influenzarono e incarnarono la gioventù occidentale nella sua presa di coscienza: estetica, artistica, politica, sociale.

A riprova dello spessore del loro lascito culturale sono stati omaggiati in opere musicali, cinematografiche, televisive e perfino ludiche. Essendo impossibile elencarle tutte eccone alcuni esempi:

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I Beatles come avvoltoi nel film d’animazione Disney, il Libro della Giungla
  • Il musical  Sgt Pepper, con colonna sonora basata sulle loro canzoni.
  • Una caricatura del gruppo sotto forma di avvoltoi appare nel film d’animazione Disney Il libro della giungla.
  • Nella serie televisiva de I Simpsons compaiono, in forma di cartone animato:
    • Ringo Starr nell’episodio Spennellando alla grande.
    • George Harrison nell’episodio Il quartetto vocale di Homer.
    • Paul McCartney nell’episodio Lisa la Vegetariana.
    • John Lennon, nell’episodio La paura fa novanta XIX, è nella seconda storia di Halloween Come fare carriera nella pubblica-morte (20ª stagione).
    • Tutti e quattro a bordo dello “Yellow Submarine” nell’episodio Occhio per occhio, dente per dente (4ª stagione).
  • Nel 2009, la casa videoludica canadese EA ha pubblicato il videogioco The Beatles: Rock Band.
  • Il film Nowhere Boy del 2009 tratteggia l’adolescenza di John Lennon dal 1955 al 1960.

Il mito

Genesi del nome

La scelta del nome ha origini controverse, si sa con certezza che divenne il nome definitivo della band nell’agosto del 1960.

Il gruppo di Lennon, a cui si unirono solo in seguito McCartney e Harrison, cambiò molti nomi nel corso della sua storia. Possiamo ricordarne alcuni tra cui Black Jacks, QuarrymenJohnny and the Moondogs, ma anche Beatals, Long John and the Silver Beetles, in fine Silver Beats, e Silver Beatles.

Il giornalista Bill Harry propone che il nome “Beetles“, cioè coleotteri, scarabei, fu suggerito da Stuart Sutcliffe. L’idea era quella di omaggiare, con il nome della band, il gruppo di Buddy Holly, i”The Crickets” (“I grilli”).

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Le origini incerte del nome Beatles

Invece secondo una ricostruzione più tarda si narra che Derek Taylor, press agent dei Beatles, raccontò che l’idea era venuta a Sutcliffe dopo aver visto il film The Wild One, nel quale Marlon Brando affronta la gang di motociclisti “Beetles“. Questa versione sembra meno probabile della precedente in quanto il film fu bandito in Gran Bretagna fino alla fine degli anni sessanta.

Infine va ricordato che in italiano spesso si associa il nome Beatles  agli scarafaggi, ma è in realtà un errore di traduzione. Infatti il termine comune per scarafaggio è cockroach, mentre con beetles si indicano i coleotteri, come i maggiolini o gli scarabei.

La presunta morte di Paul

La leggenda più nota, fu quella della morte di Paul McCartney. Era il 1969 quando fu fatta circolare una voce secondo la quale il bassista sarebbe deceduto ben tre anni prima in un incidente stradale e sarebbe stato sostituito da un sosia.

La leggenda fu poi smentita, ma in qualche modo continuò a suscitare dubbi. Si aggiunsero particolari, il sosia si sarebbe chiamato William Campbell, un ex poliziotto. Questo fatto spiegherebbe la decisione da parte dei Beatles di non suonare più dal vivo.

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La leggenda metropolitana della morte di Paul McCartney

I vari indizi portati a sostegno di questa teoria  possono essere facilmente contestati considerandoli il frutto di interpretazioni soggettive, e in altri casi perché completamente inverosimili. Questo però non ha fatto desistere i seguaci della leggenda.

Un’ultima fonte di incertezza arriva proprio dall’Italia, infatti le analisi sul cranio, effettuate nel nostro paese, tese alla definitiva smentita della leggenda, hanno infatti confermato divergenze tra il teschio e le foto prima e dopo il 1966.

Lo spinello di Buckingham Palace

Il 26 ottobre 1965 i Beatles arrivarono a Buckingham Palace per ricevere la medaglia dell’Ordine dell’Impero Britannico. La leggenda vuole che i quattro abbiano fumato uno spinello nei bagni della residenza reale.

Tony Barrow, presente alla conferenza stampa tende ad escludere l’assunzione di cannabis. Viceversa Alistair Taylor afferma che durante la cerimonia non riuscivano a trattenere la ridarella indotta dall’erba.

Di nuovo a Abbey Road

Paul McCartney ha riattraversato Abbey Road, questa volta però senza alcun Beatles alle spalle.

Il video è stato girato a 49 anni dall’uscita di Abbey Road. Lo scopo del nuovo attraversamento pedonale è l’anticipazione del  nuovo album di McCartney Egypt Station, in uscita il 7 settembre.

Il video ha però suscitato alcune polemiche su Instagram, infatti alcuni utenti hanno puntato il dito contro le scarpe di McCartney, cioè delle Birckenstock, nere, modello Arizona. «Sulla copertina di Abbey Road, Macca era scalzo», hanno scritto.

McCartney ha commentato: «Quel giorno, come oggi, portavo i sandali. Faceva caldo, caldissimo, e me li tolsi. Non c’è mai stato nessun particolare significato dietro i miei piedi nudi».

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