Arte

LE QUATTRO STAGIONI DI RYAN MCGINLEY

Dopo le personali a New York al Whitney Museum del 2003 e al MoMA P.S.1 del 2004, dopo essersi aggiudicato un premio dall’International Center of Photography di New YorkRyan McGinley approda alla GAMeC di Bergamo. Considerato uno degli artisti più influenti del panorama internazionale, è cresciuto prima nel New Jersey per poi trasferirsi nelle Grande Mela, nell’East Village.  Dove rimane attratto dalla comunità  underground di graffitari e skateboarders. Personaggi da studiare, come la loro vita irrequieta, tanto affascinante da diventare soggetto del suo primo lavoro The Kids Are Alright (1999).

McGinley è portavoce della sottocultura americana degli anni Novanta, le sue immagini parlano di giovinezza, libertà, degli eccessi e del costante rapporto fra uomo e natura. Trasmettono energia solo a guardarle. Il suo collegamento diretto è con il Romanticismo, con la filosofia del movimento, in particolare con Jean-Jacques Rousseau: luomo è immerso nella pace, tutto si armonizza nella realtà in cui vive. Nelle sue opere non manca anche la relazione con la Beat Generation, e un suo autore Henry David Thoreau.

Tutto è armonia, come nella mostra che «procede con il ritmo musicale delle Quattro Stagioni di Vivaldi» come spiega il curatore Stefano Raimondi. L’inverno è glorioso e maestoso dominato dai colori gelidi. La primavera ha, invece, tonalità morbide, il freddo scompare per dare luce a nuove energie; l’estate è vivace, note accese, è il momento di aggregazione. E, infine, l’autunno, dove il richiamo ai paesaggi di Frederic Edwin Church è evidente. L’uomo è sempre presente, si staglia nel paesaggio per viverlo intensamente.

 

RYAN McGINLEY. The Four Seasons

Fino al 15 maggio

GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo

 

 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!