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Le tensioni e la crisi in Ucraina continuano, mentre l’Italia fa da mediatrice

Se da una parte c’erano segnali di una de-escalation dall’altra rimane ancora un clima di tensione: l’Italia fa da mediatrice

Crisi Russia Ucraina e l’Italia che fa da mediatrice. La Russia ha annunciato negli ultimi giorni la distensione delle forze armate dall’Ucraina e dalla Crimea. La de-escalation è stata messa in dubbio e Mario Draghi cerca di fare da mediatore alla crisi in Ucraina. Queste distensioni non sono prese sul serio, dobbiamo quindi restare in allerta a ogni futura possibilità.

La tensione sale, soprattutto, nel Donbass, con gli ucraini che accusano i filorussi di aver colpito un asilo. Anche la Nato per il momento non ha osservato nessun ritiro reale, come, invece, ha comunicato la Russia negli ultimi giorni.

«Un ritiro e una de-escalation significativa, reale, che fino a ora non abbiamo visto, ma le cose possono cambiare ed è quello che speriamo» ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. La Russia, secondo il segretario generale della Nato, «ha dispiegato forze e capacità sufficienti per lanciare un’invasione a pieno titolo dell’Ucraina con pochissimo o alcun preavviso, ecco perché la situazione è così pericolosa»

Anche l’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha dichiarato giovedì che «la Russia si sta dirigendo verso un’invasione imminente» anche se ha dichiarato di essersi ritirata.

Crisi Russia Ucraina, Mario Draghi: «Al tavolo Putin e Zelensky»

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi afferma: «L’obiettivo è ora far sedere al tavolo i presidenti Vladimir Putin Volodymyr Zelensky. L’Italia sta facendo il possibile per sostenere questa direzione». L’Italia sta cercando, quindi, di fare da intermediario nella questione Ucraina:

«L’Italia sta facendo il possibile per sostenere questa direzione. Dobbiamo perseguire la strategia della deterrenza ferma, non dobbiamo mostrarci deboli. La nostra unità è la cosa che più ha colpito la Russia. Avremmo potuto dividerci perché ad esempio nella Nato ci sono tantissimi Paesi non solo quello che viene definito Occidente.

Non possiamo rinunciare ai principi fondanti dell’Alleanza». Secondo Draghi, gli ultimi segnali arrivati dalla Russia, che sembravano disegnare una de-escalation, non sono presi sul serio. Dobbiamo allora rimanere pronti a ogni eventualità.

Crisi Russia Ucraina: Luigi Di Maio incontra Sergei Lavrov

«Oggi invieremo la lettera di risposta agli Usa, sarà resa pubblica perché crediamo indispensabile che le persone possano avere un’idea precisa di ciò che sta accadendo». Lo ha detto Lavrov, Ministro degli Esteri russo, in conferenza stampa con Luigi Di Maio. Il Ministro degli Esteri, invece, ha detto: «Con il ministro Lavrov stiamo coordinando la data per un incontro tra Draghi e Putin» accettando l’invito del presidente russo al presidente del Consiglio per una visita a Mosca. La data dell’incontro tra Draghi e Putin è ancora da definire.

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