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Lega e M5S sulla guerra in Ucraina: cedere il Donbass in cambio della pace

La posizione di Lega e M5S sulla guerra ucraina: ritorna l’asse giallo-verde

All’interno del Parlamento italiano ci sono alcuni partiti che premono per una mutilazione dell’Ucraina. Lega e M5S sono tra i maggiori sostenitori dell’idea secondo cui la guerra ucraina potrebbe finire solo con una resa nel Donbass.

Dunque, uno scambio con Putin: la cessione dei territori del Donbass in cambio di un cessate il fuoco. Una richiesta accompagnata, tra i ranghi di entrambi i partiti, da critiche alla cosiddetta “belligeranza atlantista” guidata dal presidente americano Biden.

La posizione giallo-verde sulla guerra

Non è una novità che il binomio giallo-verde sia tornato a emergere nel panorama della politica italiana con l’inizio della guerra voluta da Putin. La convergenza tra Lega e Cinque Stelle aveva dato l’avvio al primo governo Conte in un terreno anti-europeista e filo-russo. Divisi su temi quali giustizia, tasse ed economia, leghisti e grillini trovavano il loro punto in comune nella fascinazione rivolta al capo del Cremlino. Putin: uomo sorgente di valori da contrapporre a quelli delle democrazie liberali.

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Il M5S sulla guerra ucraina

Adesso, non vedendo altre vie d’uscita per porre fine a questo conflitto, sono molti a considerare fattibile la cessione di una parte di territorio ucraino a Putin.

Il primo a vederla così è Gianluca Ferrara, vice-capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato. Secondo lui, ora prevale “l’idea miope di sconfiggere Putin militarmente, un errore che si può rivelare catastrofico perché la Russia è una grande potenza nucleare“. Dunque, “l’Ucraina rinunci pure a un paio di regioni o andremo verso la terza guerra mondiale“.

Sempre all’interno del Movimento, troviamo il senatore Alberto Airola, che si è detto pronto a una mozione per chiedere al governo di bloccare l’invio delle armi italiane alla resistenza ucraina. “Le armi alimentano solo la guerra e i Cinque Stelle sono sempre stati pacifisti”, ha specificato. Dunque, l’idea per la mozione ad oggi c’è, ma bisognerà prima parlarne con il presidente Giuseppe Conte.

Sul Donbass, Airola ha detto che “cedere qualcosa è normale in qualsiasi negoziato, quindi sì, sono d’accordo”. Contrario al sostegno verso il governo di Draghi, Airola ha affermato che il Movimento “valuterà se uscire dal governo qualora il presidente del Consiglio continuasse sulla linea di appiattimento alla Nato e di prolungamento del conflitto”.

La posizione della Lega sulla guerra ucraina

L’asso gialloverde tra Camera e Senato si costruisce con la posizione di alcuni membri della Lega. Primo tra tutti il senatore Carlo Doria, che afferma: “Sono sempre a favore dell’autodeterminazione dei popoli, come nel caso dei russofoni del Donbass. Il conflitto non va estremizzato, c’è in giro un atlantismo molto pericoloso”. Secondo lui, infatti, è l’America ad aver portato la guerra ovunque, “tranne che a casa sua”. L’invasione russa, infatti, è un po’ una reazione a questo.

Simone Pillon, invece, appoggia il no alle armi. E sostiene di essere “per l’autonomia locale e il rispetto delle minoranze, qualunque sia il governo centrale”. E cita anche il Papa. “Sulla guerra russo-ucraina la posizione di Bergoglio è quella più lucida e condivisibile. Cercare la pace anche contro ogni speranza, evitando di alimentare il conflitto”, ha dichiarato.

 

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Editor: Susanna Bosio

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