Lega, Roma: consiglio federale nell'ufficio della Lega alla Camera
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Lega, Roma: Consiglio federale del partito il 4 novembre alla Camera

Lega, Roma: Salvini alle 18 del 4 novembre convoca il Consiglio federale negli uffici del partito

CONSIGLIO FEDERALE 4 NOVEMBRE 2021

Lega, Roma – il 4 novembre alle 18 a Roma il segretario della Lega Matteo Salvini convoca il Consiglio federale del partito nella Sala Salvadori negli uffici della Lega alla Camera. Presenti tutti i rappresentanti del partito: sindaci, governatori, parlamentari, eurodeputati, membri del governo; al Consiglio federale è stata annunciata un’assemblea programmatica che si terrà a Roma entro la fine dell’anno. I due appuntamenti metteranno in discussione la linea politica e serviranno a Matteo Salvini per compattare il partito in vista del voto per il Quirinale.

SALVINI Vs GIORGETTI

All’inizio non sembrava vera la contrapposizione, la spaccatura all’interno del Partito. Negli ultimi giorni è venuta a galla la grossa diversità di opinioni tra i due leader della Lega, tanto che Salvini ha dovuto riunire il suo partito per mettere le carte in tavola. Da mesi ormai il segretario della Lega Matteo Salvini e il vicesegretario Lega e ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti viaggiano su due binari diversi.

I due hanno opinioni contrastanti su molte cose. Da una parte Giorgetti che vorrebbe rompere con i sovranisti europei e cambiare linea verso il Partito Popolare europeo, dall’altra Salvini che vorrebbe unire in un unico gruppo le destre europee. Non a caso l’incontro tra il segretario della Lega e e i leader sovranisti di Ungheria e Polonia, Orbàn e Morawieckj.

Matteo Salvini aveva detto che l’unica cosa che li separa è il tifo. Ma non sembra così. L’ultimo incontro tra Giorgetti e Di Maio ha fatto molto pensare, ma il Ministro degli Affari Esteri ha sottolineato che con Giorgetti ha solo un rapporto di stima, un rapporto professionale.

“Siamo tutti e due ministri di questo governo e periodicamente andiamo a mangiare una pizza per affrontare i temi del governo più importanti” rilascia in un’intervista Di Maio. Giancarlo Giorgetti è intervenuto così “Se io e Salvini riusciremo a mantenere un binario comune continueremo a lavorare così finché il treno del governo viaggia veloce, altrimenti rischiamo noi di finire su un binario morto”.

OPINIONI ESTERNE AL PARTITO

Carlo Calenda, leader di Azione si esprime sul duello tra Salvini e Giorgetti, ma si sofferma soprattutto sull’attuale presidente del Consiglio: “Giorgetti si è schierato con Draghi. Draghi ha l’autorevolezza, la sua storia impone un rispetto. Cosa che viene con l’età e con le conquiste. Noi ce lo dobbiamo tenere caro caro a gestire il Paese” e ancora “Al Colle ci vorrebbero persone come Gentiloni e Draghi, insieme metterebbero al sicuro l’Italia”.

“La Lega è un blocco sociale ben definito, e un’area geografica dell’Italia che corrisponde al PIL di questa nazione con una forza di territorio  dove Giorgetti e Salvini non sono uno padrone e l’altro subalterno nel tentativo di fare la scalata contro Golia. Corrispondono alla pari, uno è la storia della lega ha un filo diretto con Umberto Bossi, l’altro è un front-man , ha un grande consenso. Vogliono un governo e hanno trovato in Mario Draghi una possibilità”. 

Francesco Speroni, politico italiano, invece, sostiene che: “è chiaro che Salvini e Giorgetti hanno caratteri diversi però sono andati d’accordo fino ad adesso. Se Giorgetti è ministro è chiaro che Salvini era d’accordo, si può litigare ma questo non lo posso sapere, capiremo se il contrasto è reale”.

Paolo Mieli, giornalista e opinionista, dice: “Giorgetti contro Salvini? La Lega è Salvini e basta”.

L’INCONTRO E L’ACCORDO DEL 4 NOVEMBRE lega

Salvini si è dilungato in un discorso durato 50 minuti. “Ascolto tutti e decido, come sono solito fare sempre”. Come d’accordo durante l’appuntamento del 4, Matteo Salvini ha chiarito gli obiettivi e il punto della situazione all’interno del partito. La priorità è quella di tagliare le tasse e di continuare verso una linea sovranista tagliando con quella con il Ppe. Inoltre, ribadisce il suo no categorico verso il reddito di cittadinanza.

“Impensabile entrare nel Ppe, è troppo debole” sostiene Salvini. “Noi siamo alternativi alla sinistra”.

Alla fine del consiglio Giancarlo Giorgetti si è espresso così: “La Lega è una, è la casa di tutti noi e Salvini ne è il segretario. Saprà fare sintesi, porterà avanti la linea” e ancora “Un bel consiglio federale. Una bella discussione, il confronto è sempre positivo. Salvini ha ascoltato tutti, anch’io ho espresso le mie idee”.

Il partito pare che dopo questo Consiglio sia tornato sullo stesso binario. Salvini ha riacquisito la fiducia nel vicesegretario Giorgetti e gli altri partecipanti hanno dato il loro sostegno al leader della Lega.

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