Dizionario Opera

Leggenda dell’invisibile città di Kitež e della vergine Fevronija, La

L’idea di un’opera dedicata alla leggenda della città di Kitez, sommersa dalle acque del lago Svetlyj Jar e così salvata dal dominio tataro, aveva attirato Rimskij-Korsakov fin dalla metà degli anni Novanta, ma riuscì a realizzarla solo nel 1903 grazie alla preziosa collaborazione con il librettista Vladimir Bel’skij, grande conoscitore dell’antica letteratura russa, che attinse materiale principalmente dalla Povest’ dedicata a Fevronija di Muromsk, in cui convivono tracce di mitologia slava precristiana (gli uccelli profetici Sirin e Alkonost), elementi della fede ortodossa di acquisizione (988 d.C.) relativamente recente (il miracoloso affondamento della città e lo spontaneo suono delle campane delle chiese), episodi di storia nazionale con chiara intonazione patriottica (l’eroica resistenza della popolazione contro l’invasione tatara iniziata nel 1223 e di cui questo è uno dei primi episodi). Altro materiale viene raccolto dalle byline (canti epici) relative all’invasione, soprattutto per quanto riguarda il personaggio del traditore Griška Kuter’ma, da canti storici e popolari diffusissimi soprattutto all’inizio del cosiddetto ‘periodo moscovita’ (metà del XV secolo) della letteratura russa. Fevronija, la protagonista, certamente raccoglie le tre componenti: in lei risuona il tema panteistico della natura come Chiesa universale, dove tutto vive e tutto celebra l’esistenza di Dio, il tema ortodosso dell’accettazione della volontà divina anche nelle avversità e quello patriottico della fedeltà alla propria città e al proprio popolo. Simbolo del coraggio e della fermezza femminile, Fevronija divenne subito un’eroina nazionale: per questo l’opera rimase in repertorio, quasi senza alterazioni (caso molto raro, nonstante i continui riferimenti religiosi) anche in periodo sovietico.

Atto primo . Dopo un preludio dal titolo ‘Elogio della vita selvaggia’, la scena si apre in una foresta dove Fevronija vive immersa nella natura, in totale comunione con animali e piante, insieme al fratello. Perdutosi durante una partita di caccia, compare uno straniero, che subito si innamora della fanciulla, vuole sposarla. Richiamato dai corni dei cacciatori, si allontana promettendo di tornare per convolare a nozze con Fevronija. Il cacciatore Fëdor Pojarok rivela alla fanciulla che lo sconosciuto è Vsevolod, figlio del principe di Kitež.

Atto secondo . Una folla festosa aspetta il corteo nuziale di Fevronija, diretto verso la città di Kitež: c’è persino un orso ammaestrato e un vecchio suonatore di gusli che però prevede sciagure. Alcuni nobili, scontenti della scelta matrimoniale del principe, convincono l’ubriacone Griska Kuter’ma a deridere pubblicamente la sposa. Arriva il corteo ma nello stesso istante irrompono i tatari, catturano Fevronija come ostaggio e Griška Kuter’ma come possibile informatore: il loro obiettivo è la città. Fevronija prega perché i tatari non riescano a raggiungere la città.

Atto terzo . Scena prima . Nella piazza della città il popolo è riunito. Pojarok, accecato dai tatari, narra dei loro saccheggi. Il principe Jurij, dopo aver pregato con il suo popolo, prepara un esercito guidato dal figlio per affrontare il nemico. Mentre l’esercito si allontana, una nebbia dorata scende sulla città accompagnata dal suono delle campane. La sanguinosa battaglia, descritta nell’intermezzo, alterna canti guerreschi a motivi musicali tatari. Scena seconda . Griška Kuter’ma ha deciso di tradire e conduce i tatari sulla riva del lago da cui dovrebbe essere visibile la città di Kitež: ma non cè che una nebbia dorata. I tatari, furiosi, lo legano e lo minacciano di torture. Arrivata la notte, si spartiscono il bottino della battaglia dove avevano sgominato l’esercito e ucciso il giovane principe: due guerrieri, Burundaj e Bedjaj, si scontrano per il possesso di Fevronija e Bedjaj rimane ucciso. Poi si addormentano: Griška, pieno di rimorsi, chiede a Fevronija di liberarlo e vorrebbe gettarsi nel lago ma vede sul lago il riflesso della città: terrorizzato fugge con Fevronija. Le loro grida svegliano i tatari che, alla vista dei riflessi si disperdono spaventati.

Atto quarto . Scena prima . Griška e Fevronija vagano per la foresta. Griška, sempre più disperato, impazzisce. Fevronija, rimasta sola, s’addormenta. La foresta si trasforma: magici lumi, fantastici fiori, sublimi canti d’uccelli. Alkonost, uccello profetico, annuncia a Fevronija che dovrà morire; il fantasma di Vsevolod appare per condurla alla città di Kitež, mentre Sirin, altro uccello profetico, annuncia alla fanciulla vita eterna. Nell’intermezzo Fevronija abbandona il corpo e si dirige verso la città invisibile. Scena seconda . Fevronija è accolta nella città dal principe Jurij: riprende la cerimonia iniziale interrotta nel secondo atto. Vsevolod la conduce all’altare. Fevronija chiede perdono a Griška, la cui anima però non è ancora pronta al perdono. La fanciulla si augura che presto lo raggiunga nella città invisibile.

La leggenda della città invisibile di Kitež è uno dei tentativi più complessi di interpretazione della religiosità paleo-slava, con il suo intreccio spesso inestricabile di credenze pagane e fede cristiana, fenomeno conosciuto col nome di dvoeverie . E se da un lato è certo molto evidente il ricorso a materiali e cadenze musicali nazionali (a carattere sia popolare, come il canto dei suonatori di gusli, sia colto, come il richiami a modelli musorgskiani, in particolare per i recitativi di Griška Kuter’ma che richiamano quelli di Griška Otrep’ev in Boris ), rimangono indiscutibili gli echi wagneriani, soprattutto di Parsifal (l’opera è stata addirittura definita il ‘Parsifal russo’) per i temi musicali relativi al miracolo della città scomparsa e del suo riflesso nell’acqua (che richiama il miracolo del Venerdì Santo), ma anche di Siegfried (il mormorio della foresta e il canto dell’uccello che predice il futuro). L’intermezzo sinfonico ‘Sec’ pri Kerženec’, con la descrizione dello scontro tra russi e tatari e il coro “Pro tatarskij polon” (Sulla prigionia tatara) hanno acquistato una tale popolarità da farli diventare quasi due inni nazionali.

Type:

[Skazanie o nevidimom grade Kiteze i deve Fevroni] Opera in quattro atti e sei quadri

Author:

Nikolaij Rimskij-Korsakov (1844-1908)

Subject:

libretto di Vladimir Bel’skij, da antiche leggende e cronache russe

First:

Pietroburgo, Teatro Mariinskij, 7 febbraio 1907

Cast:

il principe Jurij Vsevolodovic (B); il principe Vsevolod, suo figlio (T); Fevronija (S); Griška Kuter’ma (T); Fëdor Pojarok (Bar); il paggio del principe Jurij (Ms); due nobili (T, B); un suonatore di gusli (B); un domatore di orsi (T); un cantore me

Signature:

f.m.

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