LeWitt Sol
Dizionario Arte

LeWitt, Sol. Sculture americano del Minimalismo

SSol LeWitt e le Strutture

Sol LeWitt. Scultore, grafico e scrittore americano, artista concettuale. La sua carriera non decollò sino ai primi anni Sessanta, quando si rivolse alla scultura e diventò uno degli esponenti principali del Minimalismo.

Biografia di Sol LeWitt

Sol LeWitt nasce ad Hartford, in Connecticut (USA), il 9 settembre 1928. Completati gli studi artistici alla Syracuse University nel 1949, si arruola nell’esercito e viene mandato a combattere nella guerra in Corea. Nel 1953 si trasferisce a New York per frequentare i corsi della Cartoonists and Illustrators School.

Finita la scuola, Sol LeWitt dapprima lavora nello studio dell’architetto I. M. Pei, poi nei primi anni ’60 svolge un lavoro notturno al Museum of Modern Art, dove incontra il futuro critico Lucy Lippard e gli artisti Dan Flavin, Robert Mangold, e Robert Ryman. Sono gli anni in cui si dedica a dipinti e rilievi. Da metà decennio passerà alle opere tridimensionale basate sulla figura del cubo, per le quali usa formati accuratamente misurati, come griglie o moduli, sviluppando in maniera sistematica delle variazioni. Le sue metodologie si basano sulla matematica e sono definite dal linguaggio, oppure sono create attraverso processi casuali. Anche per i lavori su carta adotta approcci analoghi.

Ispirato dalle sequenze fotografiche di Eadweard Muybridge, Le Witt incorpora nelle proprie opere l’elemento seriale a indicare il trascorrere del tempo o una narrazione. La sua prima mostra è organizzata alla John Daniels Gallery di New York nel 1965. Nella seconda metà degli anni Sessanta le sue opere sono esposte in collettive con artisti che diverranno gli esponenti del Minimalismo.

Sol LeWitt è considerato uno dei padri fondatori dell’Arte concettuale. Nel 1974, per esempio, realizzò le Variations of Incomplete Open Cubes in cui fabbricò un cubo di metallo e lo seppellì nel terreno di Vinger House, a Bergeijk, in Olanda, documentando con fotografie la sua sparizione. Questo è stato considerato anche come un esempio di land art. Il suo interesse per la serialità lo porta a realizzare dei libri d’artista.

Nel 1968 LeWitt inizia i disegni murali e negli anni ’80 i suoi disegni incorporano forme geometriche, stelle e aree dipinte a inchiostro. Il murale che presenta nel 1988 alla Biennale di Venezia occupa tutta l’area espositiva.

Nel 1980 Sol LeWitt lascia New York per la tranquilla città di Spoleto. A metà decennio inizia a creare le sue sculture con blocchi accumulati con cui genera variazioni sulla base di formulazioni che si autoimpone. Le sue strutture, come preferisce chiamarle, caratteristicamente includono modifiche di semplici elementi di base, a volte sistemate in costruzioni simili a scatole o tavole.

Nel 1996 inizia a usare la pittura acrilica.

Sol LeWitt ritorna negli Stati Uniti a fine anni Ottanta e muore a New York l’8 aprile 2007.

Le mostre più importanti

Tra le maggiori retrospettive, poi esposte in altre sedi, si ricordano quella organizzata dal Museum of Modern Art in New York (1978) e dal San Francisco Museum of Modern Art (2000).

Ha partecipato a quattro Documenta a Kassell tra gli anni ’60 e ’80.

In Italia le opere di Sol LeWitt sono visibili a Reggio Emilia nella Biblioteca civica, al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, a Napoli sia al MADRE sia al Museo di Capodimonte e anche al Museo Carandente di Spoleto. Una sua opera è anche parte della Peggy Guggenheim Collection.

 

Nascita: HARTFORD, USA 1928— NEW YORK, USA, 2007

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