Dizionario Arte

libro d’artista

Lussuoso libro illustrato, nel quale ogni illustrazione è stampata direttamente dalla superficie sulla quale l’artista ha lavorato (lastra d’incisione, pietra litografica ecc.). Il genere fu inventato dal gallerista Ambroise Vollard, un convinto diffusore delle produzioni a stampa; Parallèlement (1900), un volume di poesie di Paul Verlaine illustrato con litografie di Pierre Bonnard, è ritenuto il primo esempio di libro d’artista. Vollard commissionò circa cinquanta libri simili e tra gli artisti coinvolti c’erano Braque, Maillol, Picasso, Rodin e Rouault; presto seguirono altri editori, tra i quali Kahnweiler, che nel 1909 pubblicò L’enchanteur pourissant (L’incantatore imputridito) di Apollinaire con incisioni di Derain. Il libro d’artista ha continuato a fiorire soprattutto in Francia, ma anche altrove sono stati prodotti esemplari notevoli, per esempio l’edizione di David Hockney dei Poemi di Kavafis (1967).
Solitamente i libri d’artista sono pubblicati in fogli sciolti piuttosto che rilegati (questo significa che possono essere appositamente rilegati su richiesta del compratore o sciolti per un uso separato di singole illustrazioni). Il numero di copie di un’edizione di solito va da una ventina a trecento. La stampa viene fatta da laboratori specializzati, utilizzando carte, inchiostri e caratteri accuratamente selezionati.

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