l'italiana in algeri
Spettacolo,  Opera

L’italiana in Algeri di Gioacchino Rossini su Rai 5: tutto sull’opera

L’italiana in Algeri di Gioacchino Rossini: da Salisburgo alla prima su Rai 5

L’italiana in Algeri, l’opera di Gioacchino Rossini in onda oggi, giovedì 2 luglio, su Rai 5. La versione di stasera in tv è stata messa in scena al Festival di Salisburgo nel 2018 e vede la partecipazione del mezzosoprano Cecilia Bartoli. Appuntamento alle ore 21.15 con una delle opere più celebri di Rossini su Rai 5 (canale 23) e in streaming su Raiplay.

Sotto la direzione di Jean-Christophe Spinosi, oltre a Cecilia Bartoli come Isabella e Edgardo Rocha come Lindoro anche Ildar Abdrazakov veste i panni di Mustafà; José Coca Loza quelli di Haly, Alessandro Corbelli quelli di Taddeo e infine Rebeca Olvera è Elvira. Vediamo nel dettaglio storia, personaggi, trama e riassunto dell’Italiana in Algeri.

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L’italiana in Algeri di Gioacchino Rossini: riassunto, libretto e personaggi

L’italiana in Algeri è un dramma giocoso per musica in due atti di Gioacchino Rossini (1792-1868) su libretto di Angelo Anelli. Prima rappresentazione: Venezia, Teatro San Benedetto, 22 maggio 1813.

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Personaggi:

  • Mustafà, bey d’Algeri (basso);
  • Elvira (soprano);
  • Zulma (contralto);
  • Haly (basso);
  • Lindoro (tenore);
  • Isabella (contralto);
  • Taddeo (basso);
  • eunuchi del serraglio, corsari algerini, schiavi italiani, pappataci.

La fonte del libretto dell‘Italiana in Algeri, potrebbe essere stato un fatto di cronaca: la bizzarra vicenda di una signora milanese, Antonietta Frapolli, rapita nel 1805 e portata alla corte del bey di Algeri, Mustafà-ibn-Ibrahim. Il librettista Angelo Anelli scrisse in realtà per Luigi Mosca, il quale rappresentò la sua Italiana in Algeri al Teatro alla Scala nel 1808. Rossini riutilizzò cinque anni dopo lo stesso libretto, quando l’impresario del Teatro San Benedetto di Venezia lo incaricò di comporre un’opera buffa.

Che l’ispirazione del libretto sia un fatto realmente accaduto è tuttavia solo un’ipotesi. Certo è, invece, che esisteva tutta una tradizione inerente al tema del “ratto del serraglio”, nel teatro così come nella letteratura e nell’opera.

La “materia turca”, inoltre, non è nient’affatto una novità nel primo decennio dell’Ottocento. Benché possa sembrarci strana ed esotica adesso, all’epoca tale declinazione dell’esostismo era perfettamente in linea col gusto dei tempi. Alcuni lavori di Mozart o Beethoven ne sono solo un esempio.

Leggi la storia completa del libretto e del filone turco nel Dizionario dell’opera.

L’italiana in Algeri: trama dell’opera in breve

Mustafà, bey d’Algeri è stanco della moglie Elvira e decide di liberarsene dandola in sposa allo schiavo italiano Lindoro, il quale potrà tornare in Italia libero, solo a patto di sposare e portare via Elvira. Il bey vuole infatti una donna italiana vivace quale nuova compagna e incarica Haly di procurargliela. L’occasione arriva con lo sbarco di una nave di pirati che ha fatto prigionieri la bellissima Isabella e il suo compagno di viaggio Taddeo. Taddeo ama Isabella ma non è ricambiato e si finge suo zio per salvarsi la pelle. Inoltre si scopre che Isabella si era messa in viaggio per ritrovare il suo di amante, che altri non è che Lindoro.

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Il bey rimane affascinato e colpito dalla bellezza di Isabella che lo convince a non costringere Lindoro a partire sposo di Elvira, ma ad assegnarglielo come schiavo personale. Isabella a questo punto comincia ad architettare un piano per fuggire dalla prigionia insieme all’amato Lindoro. Attraverso le sue arti di seduzione, l’inganno e del vino riuscirà a gabbare Mustafà, facendogli credere di essere stato nominato un “pappataci” e ubriacando tutte le sue guardie.

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Quando gli italiani riusciranno a fuggire, Mustafà tornerà dalla moglie Elvira, dichiarando di aver chiuso con le italiane.

Su Gioacchino Rossini

Gioachino o Gioacchino Rossini, nato Giovacchino Antonio Rossini è stato uno dei più celebri operisti italiani. Autore fecondo, cominciò a comporre a quattordici anni, tanto che, per la sua precocità e velocità di composizione, è stato soprannominato anche il “Mozart italiano”. Nella sua carriera ha composto trentanove opere in diciannove anni, prima dell’improvviso abbandono e della depressione.

Tra i suoi estimatori più illustri, lo scrittore francese Stendhal, che scrisse Vie de Rossini.

Sul Tancredi, ad esempio, Stendhal scrisse che Rossini raggiungeva la perfetta fusione tra melodia italiana e armonia tedesca; sull’Italiana in Algeri che era la perfezione dell’opera buffa (approfondisci qui).

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