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Liz Truss è la nuova premier del Regno Unito

Liz Truss è il nuovo primo ministro britannico ed è la terza donna a ricoprire tale carica

Come da pronostici, Liz Truss è stata nominata nuovo primo ministro del Regno Unito dopo aver vinto la gara contro Rishi Sunak per la guida del Partito Conservatore al governo. Truss si aggiunge a Tatcher e May come donna leader del Paese.

Liz Truss, il nuovo primo ministro del Regno Unito

L’ormai ex ministra degli Esteri, Liz Truss, 47 anni, ha vinto la corsa per la leadership del Partito Conservatore ed è quindi stata nominata primo ministro del Regno Unito. Sarà la terza inquilina donna di Downing Street dopo Margaret Tatcher e Theresa May.

Il percorso che l’ha portata a essere eletta incomincia con le dimissioni forzate dal suo stesso partito di Boris Johnson, travolto dagli scandali del Party Gate e dalla gestione problematica dell’economia post Brexit e post pandemica. Ha dovuto battere la concorrenza (ha vinto per 81.326 voti a 60.399, 57% a 42% circa) dell’ex Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, per la leadership dei Tories. Si tratta del più basso consenso per un leader conservatore dal 2001, quando ci fu un cambio di regolamento interno.

Il passaggio di consegne tra Johnson e Truss avverrà dopo che il primo si recherà nella giornata di martedì in Scozia dove si trova la regina Elisabetta per rassegnare ufficialmente le dimissioni. Successivamente, Liz Truss le chiederà di formare un nuovo governo.

Rispetto al predecessore la nuova premier è una “Lady di Ferro 2.0”: è pronta a tagliare le tasse alle aziende e a difendere la Global Britain post Brexit più “indipendente”, a detta dei conservatori, nelle questioni commerciali. Nei rapporti con l’UE è pronta a ridiscutere, se in maniera unilaterale sarà un vero problema, gli accordi sull’Irlanda del Nord. Sul tavolo degli affari urgenti c’è anche il sostegno all’Ucraina e la sfida storica alla Russia. Inoltre, ha il difficile compito di riunire il suo partito dopo mesi, per non di anni, di divisioni interne causate prima dalla Brexit e poi dalla figura di Johnson stesso.

Le reazioni

Boris Johnson si congratula con un post su Twitter per la nomina di Truss. “Congratulazioni a Liz Truss per la sua decisa vittoria. So che ha il piano giusto per affrontare la crisi del costo della vita, unire il nostro partito e continuare la grande operazione per unificare e livellare il nostro Paese. Ora è il momento per tutti i conservatori di sostenerla al 100%.

 

Liz Truss invece commenta così su Twitter la sua elezione: “Sono onorata di essere eletta Leader del Partito Conservatore. Grazie per aver riposto la vostra fiducia in me per guidare il nostro grande paese. Adotterò azioni coraggiose per farci superare questi tempi difficili, per far crescere la nostra economia e per far sì che il Regno Unito mostri il suo potenziale”.

Anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leye, usa Twitter per congratularsi. “Congratulazioni Lizz Truss. L’UE e il Regno Unito sono partner. Affrontiamo insieme molte sfide, dal cambiamento climatico all’invasione russa dell’Ucraina.Attendo con impazienza un rapporto costruttivo, nel pieno rispetto dei nostri accordi”.

I primi impegni

Truss diventa dunque il quarto primo ministro conservatore dalle elezioni del 2015, periodo nel quale il Regno Unito ha dovuto affrontare la Brexit, la pandemia e la guerra in Ucraina e che si appresta a grave crisi economica guidata dall’inflazione che ha raggiunto il 10,1% a luglio. Dopo Brexit gli UK non hanno avuto accesso ai soldi del piano europeo del Next Generation EU e sono stati esclusi dai progetti scientifici multi miliardari del Horizon Europe.

Il compito della nuova premier sarà prima di tutto riportare credibilità al partito, troppo impegnato in questioni interne di potere per potersi occupare degli affari pressanti del Paese, dicono i critici. Per fare ciò, nell’immediato dovrà affrontare la pensante crisi energetica che sta investendo l’Europa intera a seguito della chiusura da parte Mosca del gasdotto Nord Stream 1, principale via d’accesso del metano nel cuore del continente, che ha fatto crescere ulteriormente i prezzi dell’energia.

Come riporta Reuters, gli UK stanno agendo con più parsimonia rispetto ai competitor nel supporto alle famiglie e imprese. A maggio il governo britannico ha investito circa 37 miliardi di euro, 15 dei quali per alleviare le bollette dell’elettricità, molto meno rispetto ai 65 miliardi spesi dal governo tedesco. Anche l’Italia, con tutte le difficoltà economiche del caso, ha speso circa 52 miliardi di euro per scongiurare una crisi irrefrenabile.

 

Com’è vista da Bruxelles

Se l’UE potesse scegliere il primo ministro britannico certamente non la sceglierebbe per via delle sue prese di posizione a favore della Brexit e soprattutto per la sua linea dura verso il Northen Ireland Protocol, che concerne principalmente dispute commerciali. Truss accusa da tempo l’Unione Europea di chiusura politica e afferma che la mancanza di progressi post Brexit è colpa esclusiva di Bruxelles.

In realtà gli accordi sono stati firmati dal suo partito al governo e ora si attende la strategia del suo nuovo governo. Come dicono da Londra, se non si dovesse trovare un accordo sull’Irlanda del Nord si potrebbe scatenare una “guerra commerciale” con l’UE che danneggerebbe tutte le parti in causa, soprattutto in un periodo buio dal punto di vista del prezzo dell’energia.

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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