l'ora legale
Spettacolo,  Cinema

L’ORA LEGALE E ARRIVAL: IL WEEKEND AL CINEMA

Finalmente nelle sale l’atteso sci-fi movie Arrival e la nuova commedia di Ficarra e Picone, che saprà forse vendicare gli scarsi risultati dei cinepanettoni natalizi. Queste e le altre uscite della settimana

La satira sociale che diverte in “L’ora legale”, gli empatici alieni di “Arrival” e il ritorno di Vin Diesel. Un weekend nei cinema per tutti i gusti.

L’ORA LEGALE:

il duo Ficarra e Picone torna al cinema per salvare le sorti del cinema italiano, sacrificato sugli altari dei botteghini natalizi. In un piccolo paese della Sicilia si deve scegliere chi eleggere sindaco tra un candidato impresentabile, il cinico, fraudolento Gatano Patané e l’integerrimo prof. di liceo Pierpaolo Natoli.  Vincerà a sorpresa quest’ultimo, grazie alla dirompente carica moralista della sua campagna elettorale.

Ma il nuovo sindaco ha veramente la tempra del restauratore, la sua volontà di far rispettare le regole era reale, non frutto di una ben congegnata campagna pubblicitaria. Valentino e Salvo (Ficarra e Picone) rappresentano le due scelte politiche: la lassista e la riformatrice. Due facce di una stessa medaglia: l’italiana. “L’ora legale” si concentra sull’attualissimo tema della mancanza di rappresentanza politica del nostro paese, e lo fa con intelligenza caustica: tirando le frecciatine più acute alla smania innovativa di facciata (il riferimento al M5S non è casuale) che si risolve in un nulla di fatto.

“L’ora legale” è una commedia agile, non impastata nei tic da fiera dei cinepanettoni invernali, grazie sopratutto al lavoro in sceneggiatura di Edoardo De Angelis, Nicola Guaglianone e Fabrizio Testini.

ARRIVALL’arrivo degli alieni nel cinema americano. Dai mostri zoomorfi dei film catastrofici anni ’50, che rispecchiavano i timori post bellici del tempo, agli “incontri ravvicinati del terzo tipo” in cui gli ufo erano fragili e pacifisti come li avrebbero potuti immaginare gli spettatori del tempo, reduci della stagione flower power.

Fino ai cattivi e ultramoderni colonizzatori di “Indipendence Day”, pronti ad attaccare unicamente gli Stati Uniti (metonimia di Hollywood) grazie ad un enorme nave spaziale che ricordava una metropoli orizzontale, una New York dalle mille luci. Le navi spaziali che misteriosamente arrivano sulla terra in Arrival sono invece monoliti tondeggianti, che sembrano venuti più da un tempo lontano (un’era primitiva) che dal futuro o da un altro pianeta.

La linguista Louise è incaricata di cercare di comprendere il linguaggio degli alieni, che comunicano con sprazzi nero seppia graficamente simili ai simboli zen. Simboli che lei decifra, integrando nell’incomparabile esperienza emotiva della traduzione il senso della sua vita e del suo passato, funestato dalla perdita della giovane figlia.

Una nuova scoperta che la conduce ad un presentimento pacifico e catartico, diversamente da come la pensano i belligeranti militari americani, pronti ad attaccare gli “stranieri”. Arrival è un film di fantascienza sulla femminilità, che intrattiene, commuove e spiazza, capace di intrecciare dimensioni etiche, biologiche, spirituali in una trama che affascina e formula domande sull’uomo non certo inedite ma originalmente poste.

DOPO L’AMORE: uomo e donna decidono di lasciarsi ma nessuno dei due vuole rinunciare alla casa in cui hanno vissuto per lungo tempo. Il film di Joachim Lafosse è un amara elegia delle cose infrante. Cosa rimane di quel che ora è niente e prima era tutto? Il ricordo, il rancore e la fredda pianificazione dei giorni a venire. Un dramma domestico che è un manuale sulle piccole tattiche di potere che permettono di gestire le cose a discapito dell’altro, del non più amato/a. Il racconto di quel che succede all’amore quando diviene una nana bianca.

XXX-IL RITORNO DI XANDER CAGE: Sembra di essere tornati alla fine degli anni novanta: Vin Diesel, i suoi tatuaggi e la calvizie da erede adrenalinico di Bruce Willis. Quest’ennesimo sequel della saga d’azione racconta nuovamente le imprese di Xander Cage, richiamato dalla Nasa per salvare il mondo (veramente necessario?). C’è qualcosa di comico e tenero nel rivedere una saga così rispolverata con calibrata nostalgia: il viso di Diesel è ormai preda di un’incombente pappagorgia, sua aureola carnosa, e le braccia ipertrofiche gli stanno appese ai lati come protesi inanimate.

QUA LA ZAMPA:  commedia per famiglie. Protagonista: un cane (l’animale più sopravvalutato al mondo), addirittura dotato della capacità di reincarnarsi e, vita dopo vita, divenire sempre più saggio grazie all’esperienza maturata generazione dopo generazione a fianco di padroni sempre nuovi. Film diseducativo, di un’inutilità fastidiosa.

NEBBIA IN AGOSTO: siamo nella Germania degli anni ’40. Come in un racconto di Dickens, il giovane orfano Ernst vive ai margini e finisce in una clinica psichiatrica, definitivamente allontanato dal “vivere civile”. Scoprirà che in clinica i pazienti vengono sacrificate alle morti del dottore responsabile, indottrinato dalle tesi eugenetiche del Fuhrer. film disturbante e magistralmente girato, ispirato a una storia vera.

IL MONDO MAGICO: ancora un’ambientazione anni ’40, ma questa volta siamo in Italia, con la storia di un disertore che rifiuta la campagna di Russia a cui preferisce quella di Piadena, Cremona, dove viene ospitato da una famiglia e dove si innamora di una giovane ragazza. Il film di di Raffaele Schettino ha qualcosa delle più felici opere del maestro Olmi: la pacata e serena visione di un’esistenza che recupera il suo corso senza eccessi, seguendo l’istinto naturale della simpatia umana.

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