Il successore di Virgil Abloh
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Louis Vuitton: Il successore di Virgil Abloh

Chi sarà il successore di Virgil Abloh? Requisito fondamentale: la passione per l’artigianato

È passato ormai qualche mese dalla prematura scomparsa di Virgil Abloh, era il 28 novembre e il mondo della moda si trovava spiazzato dall’inaspettata notizia della morte del giovane direttore creativo di Louis Vuitton. Colleghi, artisti e imprenditori, tutti hanno celebrato e onorato l’eredità che Virgil ha lasciato all’industria della moda. Ora però, dopo mesi di rispettoso silenzio, la domanda è lecita: chi prenderà il suo posto da Louis Vuitton?

Ricoprire il ruolo di chi ha incarnato l’essenza del creativo contemporaneo, artista a 360° che maneggiava e assemblava ogni forma d’arte, non è di sicuro un compito semplice. Quando si arriva alla direzione creativa di maison con un heritage così importante, le strade sono due. O si abbraccia il lavoro dei propri predecessori, che diventa la spina dorsale della propria visione del marchio, o si fa tabula rasa. Approcci molto diversi, ma entrambi funzionanti. Per Michael Burk, ceo della maison, il primo approccio è quello funzionale a Louis Vuitton. Intervistato da WWD, prima della sfilata che a Parigi ha celebrato gli archetipi del suo lavoro e le otto collezioni che Abloh ha realizzato per il marchio, Burk parla per la prima volta del progetto di successione.

successore Virgil Abloh

Non c’è fretta. Vuitton ha una struttura che funziona non grazie ad un unico individuo, ma alle tante menti e mani che maneggiano un patrimonio culturale lungo 167 anni. E poi il lavoro di Abloh è stato talmente grande e importante, da poter funzionare da solo per un po’. Non ci sono limiti geografici, di sesso o di età, l’unica pretesa è la passione per l’artigianato. Il saper apprezzare i materiali, i prodotti.

Chi arriva dopo Virgil deve rispettare i valori: le persone, le mani, i cuori e la passione.

Non sarà per forza uno stilista. In accordo con l’impronta che Virgil ha lasciato alla maison, ma anche all’industria in generale, Burk potrebbe scegliere un creativo che non per forza si identifica nella figura del designer. Potrebbe allora provenire dal mondo della musica? La fantasia galoppa, e non può non venire in mente il nome di Kanye West. Amico fraterno, collaboratore di Virgil fin dai suoi esordi. O magari Tyler, The Creator, che ha composto la melodia che un’orchestra di violini ha suonato nell’ultima sfilata LV alla Paris Fashion Week. Requisito fondamentale è il “saper apprezzare la tensione tra ciò che puoi cambiare c ciò che non puoi cambiare”, afferma Burke.

Virgil Abloh successore

Il toto nomi però coinvolge anche giovani designer. Da Jonathan Anderson, direttore creativo di Loewe e dell’omonimo brand, a Nigo, re dello streetwear e alla guida di Kenzo. Jerry Lorenzo, padre di Fear of God, o Grace Wales Bonner. Ma c’è chi parla anche di Charaf Tajer, mente dietro al brand Casablanca. E infine, Ib Kamara, lo stylist che collaborava a stretto contatto con Abloh per lo styling di LV dal 2020.

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