lucio dalla e carmelo bene
Musica,  Spettacolo

Lucio Dalla, a vederlo parlare di fianco a Carmelo Bene

Il 4 marzo del 1943 nasceva a Bologna Lucio Dalla, un cantautore che ha segnato la storia della musica italiana. Il suo talento e la sua genialità compositiva, il suo estro vocale, la sua originalità rimangono insuperati; e ancora oggi sono fonte di ispirazione di generazioni di cantanti, e non solo.

Lucio ci ha lasciato ormai 8 anni fa, in maniera fulminante: stroncato da un attacco cardiaco in Svizzera. Quell’anno l’avevamo anche visto sul palco del Festival di Sanremo. La sua morte ha colto tutti impreparati (vedi qui).

Non solo un cantautore

Lucio Dalla però non era solo un cantate estremamente talentuoso, né può essere paragonato a nessuno dei cantautori della sua generazione: davvero inimitabile, inconfondibile era il suo stile. I suoi testi profondi e ironici insieme, la sua musica sembrava arrivare da un altro pianeta; la sua capacità e inventiva vocale era inarrivabile.

Dalla però era anche un uomo estremamente colto e intelligente. Si rimane piacevolmente sorpresi a vederlo parlare di fianco a Carmelo Bene, ammirati nell’ascoltare ciò che dice del suo lavoro, dello spettacolo, della musica. Ed è proprio di questo che noi vorremmo parlarvi oggi, 4 marzo, anniversario della sua nascita, come ricorda la splendida canzone (vedi qui).

lucio dalla
Un giovane Carmelo Bene

Lucio Dalla e Carmelo Bene

Quella sera a Bologna all’Arena del Sole c’ereano sullo stesso palco, dietro il microfono, Carmelo Bene e Lucio Dalla, a parlare fianco a fianco.

Si parla di tutto quella sera, dalla Hamlet Suite a Janis Joplin, dal teatro alla musica, alla voce, allo Stronzetto dell’Etna, il vino allora prodotto da Dalla. Lucio Dalla ne parlerà anche a Le invasioni barbariche nel 2008, scherzando su questo episodio singolare della sua amicizia con Carmelo Bene (vedi il video completo dell’intervista, Stronzetto dell’Etna 00.37).

Dopo l’introduzione alla Hamlet Suite, presentata come uno spettacolo concerto, Dalla ribadisce la conoscenza e la frequentazione, la stima che lo legava a Carmelo Bene. Un’amicizia, quella tra i due, fatta di affinità umana e intellettuale.

 

lucio dalla e Carmelo Bene

Lucio Dalla e Carmelo Bene

L’analisi di Dalla

E qui Dalla sorprende. Sorprende la finezza della sua analisi dell’operato di Bene, l’accento che egli pone sulla musicalità come cifra stilistica e orizzonte di ricerca, anche teatrale. Un Lucio Dalla che veste i panni di teorico quasi, e lo fa benissimo.

“C’è una completezza, una musicalità, una organicità nel senso dell’organo, dello strumento indispensabile per esprimere in lui, che non trovo nei cantanti non solo di musica leggera, ma nei cantanti lirici di oggi”, dice Dalla, “la trovo nei musicisti, in John Coltrane, in Miles Davis, in Charlie Parker. Non a caso dove la forma è in continua discussione, dove è ricerca, ma nello stesso tempo la ricerca stessa crea la forma”.

Si dice sorpreso Dalla, di quanto possa essere alto il livello di Bene come musicista, e dunque come attore. Non una sviolinata reciproca però, attenzione. Perché Dalla riesce in fondo a cogliere esattamente, in questo discorso, lo scarto d’originalità di Bene rispetto alla tradizione teatrale precedente (o tradizione teatrale tout court). Molto più vicino al canto che al recitativo, alla musica e non al teatro, al jazz ancor più che alla musica in generale.

“La disperata e sofferente ricerca è di uno che suona”, dice Dalla, “come potrei essere io”.

https://www.youtube.com/watch?v=53yaXaUEpBQ

Un momento straordinario, insomma, una serata che non capiterà più. Una vera sorpresa per tutti gli amanti di Dalla. E di Bene.

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