Madeleine Albright: chi era la prima donna segretario di Stato Usa, dalla carriera diplomatica al giudizio su Putin
Addio a Madeleine Albright: ecco chi era
Ieri sera si è spenta Madeleine Albright, prima donna a ricoprire la carica di segretario di Stato americano: ma chi era veramente?
Nata nel 1937 e fuggita due volte ai totalitarismi europei del Novecento, già pochi anni fa temeva le risorgenti dittature in Europa. E, forse, si immaginava quello che sta accadendo ora sotto gli occhi di tutti.
Madeleine Albright: chi era e le origini
Nata in Cecoslovacchia con il nome Marie Jana Korbelova, non ebbe mai la possibilità di entrare nella linea di successione per la presidenza statunitense. Figlia di un diplomatico, considerate le sue origini ebraiche, dovette fuggire per la prima volta dal suo Paese nel 1938 a causa della persecuzione dei nazisti. Dopo un soggiorno a Londra, con la sua famiglia fece ritorno a Praga, ma ancora una volta scappò nel 1948 verso gli Stati Uniti a causa dell’oppressione staliniana.
Solo una volta giunta negli Usa, venne a sapere dei 26 membri della sua famiglia rimasti vittime dell’Olocausto. Concluse gli studi in scienze politiche al Wellesley College, nello stato del Massachusetts. Attivista democratica, la sua carriera nell’Amministrazione iniziò nel 1976 dopo l’elezione di Jimmy Carter. Divenne, infatti, assistente alla Casa Bianca del consigliere per la politica estera. Da lì, una continua ascesa all’interno della politica.
I ruoli politici più importanti: chi era Madeleine Albright
La carica più alta che Albright ricoprì fu quella di segretario di Stato, tra il 1997 e il 2001, durante il secondo mandato del presidente Bill Clinton. Fu nota in particolare per essere stata la prima donna a ricoprire questo importante incarico all’interno della Casa Bianca. Infatti, si tratta di un ruolo paragonabile a quello di ministro degli Esteri (oggi ricoperto da Antony Blinken).
Non solo. Dal 1993 al 1997 fu anche rappresentante permanente degli Stati Uniti all’interno delle Nazioni Unite. La sua è stata una voce che, in negativo e in positivo, ha di gran lunga segnato la politica estera statunitense, anche in momenti cruciali come la fine della Guerra Fredda e l’11 settembre. Albright fu anche il primo alto membro del governo americano a recarsi in viaggio nella Corea del Nord.
A livello di politica interna, sostenne la riduzione degli armamenti nucleari. Da lei considerati la nazione della diplomazia, gli Usa avrebbero dovuto difendere a spada tratta i veri valori democratici.
Da sempre sostenitrice della cooperazione femminile, disprezzava le donne che non si aiutavano fra loro. Un suo tratto distintivo erano le spille che indossava: messaggi chiari e diretti che indicavano come sarebbe andata la giornata. In un libro che scrisse a questo proposito, raccontò della sua preferita, a forma di serpente e con riferimento al presidente iracheno Saddam Hussein.
Chi era Madeleine Albright: il giudizio su Putin e la morte
Madeleine Albright si è spenta ieri all’età di 84 anni per un brutto cancro. Lo scorso 23 febbraio, in un editoriale per il New York Times, parlava dei totalitarismi vecchi e nuovi, tra cui quello di Putin. “Come altri despoti – scrisse – identifica il suo benessere con quello della nazione e considera tradimento ogni forma di opposizione. L’invasione dell’Ucraina, invece di spianare la strada alla grande Russia, segnerà l’infamia di Putin, lasciando il suo paese isolato diplomaticamente ed economicamente”.
Below is a statement from the family of @Madeleine: pic.twitter.com/C7Xt0EN5c9
— Madeleine Albright (@madeleine) March 23, 2022
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Editor: Susanna Bosio
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