mafia alla ricerca della verità
Attualità,  TV

Mafia alla ricerca della verità: i dettagli sulla strage di via D’Amelio

Mafia, alla ricerca della verità: dall’intervista ad Avola alle dichiarazioni di Fiammetta Borsellino

Ieri sera, mercoledì 28 aprile, è andato in onda lo speciale del Tg La7, Mafia, alla ricerca della verità. Con la conduzione di Enrico Mentana e Michele Santoro, il programma ha presentato un’importante inchiesta sulle operazioni a stampo mafioso di Cosa Nostra.

Ecco i punti salienti dello speciale di Mentana.

Mafia, alla ricerca della verità: l’intervista all’omicida di Borsellino e i nuovi dettagli emersi

Nel corso della serata, è stato mandata in onda l’intervista di Michele Santoro al mafioso Maurizio Avola, che oggi collabora con la Giustizia. Un tempo, però, egli fu uno dei più spietati killer della mafia italiana. Dal loro incontro è nato il libro firmato da Santoro, “Nient’altro che la verità“, che ricostruisce trent’anni di storia mafiosa in Italia, concentrandosi in particolar modo sulla strage di Via D’Amelio.

Come ha confidato Avola, egli è stata l’ultima persona ad aver guardato negli occhi Paolo Borsellino prima di dare il segnale per quell’esplosione fatale. L’intervista si è rivelata molto intensa e drammatica. Avola, infatti, rispondeva in maniera molto diretta, facendo nomi e cognomi e raccontando le stragi e gli omicidi di cui si è accusato (in tutto sono più di ottanta).

mafia alla ricerca della verità

Dalla descrizione di Santoro, Maurizio Avola non è famoso come Buscetta o Riina, ma è il perfetto killer, silenzioso, preciso e obbediente. Egli ha perfino conosciuto Matteo Messina Denaro, il boss numero uno di Cosa Nostra.

Dal racconto di Avola, si è scoperto che nelle stragi di Cosa Nostra non c’era alcun coinvolgimento dei servizi segreti. Inoltre, i bazzoka, i Kalashnikov e gli esplosivi utilizzati per la strage di Via D’Amelio erano arrivati dall’ex Jugoslavia.

Durante lo speciale, Santoro ha spiegato di aver incontrato Avola per caso. Infatti, in questa sua fase professionale, la sua domanda principale era “Dov’è finita Cosa Nostra?”. E così ha avuto modo di realizzare quella che per lui è la più importante inchiesta della sua carriera.

Fiammetta Borsellino: “Anomalie nelle indagini, la più grande offesa per il popolo italiano”

mafia alla ricerca della verità

Tra gli ospiti dello speciale del Tg La7 c’era anche Fiammetta Borsellino, la figlia del magistrato ucciso in quel lontano 19 luglio 1992. Secondo la donna, “le anomalie che hanno caratterizzato le indagini e tutti i processi sulla strage di via D’Amelio sono la più grande offesa per il popolo italiano”.

Inoltre, Fiammetta ha dichiarato che nella sentenza trattativa si dice una menzogna. Infatti, si riporta che suo padre Borsellino non conosceva e non era interessato al dossier ‘Mafia e appalti‘, quando in realtà lo conosceva benissimo. La donna ha voluto soffermarsi sui mesi precedenti all’omicidio. Cinque giorni prima, Borsellino fece una riunione con i suoi sostituti in cui chiese perché l’indagine di sua competenza non fosse confluita proprio all’interno del dossier ‘Mafia e appalti’.

“Un Paese che dopo trent’anni non riesce a fare luce su questo e altri misteri – ha aggiunto – per me è un paese che non ha futuro. La verità non riguarda solo me e i miei famigliari, ma senza luce non può progredire”.

Leggi anche:

Mafia la ricerca della verità 28 aprile-speciale La7

Joe Biden ha riconosciuto il genocidio degli armeni dopo cent’anni

 

Editor: Susanna Bosio

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!