Malala e il suo impegno per le ragazze afghane
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Malala Yousafzai e l’impegno per le ragazze afghane

Malala Yousafzai e la lotta per i diritti dell’istruzione delle donne. “è una sfida difficile, ma è necessario che Usa e Onu agiscano insieme”

Malala Yousafzai, giovane attivista pakistana, porta avanti il suo impegno nei confronti delle donne e diritti negati. L’incontro con il segretario di Stato Americano Antony Blinken.

CHI è MALALA

Malala Yousafzai è una ragazza pakistana nata nel 1997, nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e dell’istruzione delle donne. Malala è la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace. Giovane attivista, ma anche blogger, documentò il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne. Il blog venne curato per la BBC. Malala, il 9 ottobre 2021, venne colpita da uno sparo in testa da un militante estremista, Ehsanullah Ehsan, salito a bordo dello scuolabus su cui lei tornava a casa da scuola.

Attacco subito dai talebani che volevano eliminarla per la sua lotta all”istruzione femminile, è sopravvissuta dopo la rimozione dei proiettili. Curata nel Regno Unito, è rimasta lì per proseguire i suoi studi. Nel 2013 ha tenuto un discorso durante l’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite, a New York. Durante il monologo ha puntualizzato che l’educazione è l’unica soluzione per combattere le disuguaglianze. Malala ha scritto, anche, un libro a quattro mani con Christina Lamb, dal titolo “Io sono Malala”. Nel 2014 arriva l’assegnazione del premio Nobel per la Pace insieme all’indiano Kailash Satyarthi.

MALALA YOUSAFZAI A WASHINGTON

Ieri, 6 dicembre 2021, Malala Yousafzai ha incontrato il segretario di Stato americano Antony Blinken  a Washington. La prima che Malala è stata nella capitale degli Stati Uniti fu nel 2015, insieme al padre.  Visitò il Congresso e incontrò alcuni senatori fra i più influenti. Nella giornata di ieri, è arrivata al Teatry Room con un copricapo verde e un abito nero, affiancata da Antony Blinken.

Tra le mani la ragazza teneva un foglio, una lettera che la 15enne afghana Sotooda ha scritto per il presidente americano Joe Biden. Malala ha affidato la lettera al segretario americano, sperando si faccia da messaggero al presidente. Blinken ha sottolineato come Malala sia una fonte di ispirazione per milioni di donne e ragazze, e come si sforzi continuamente per garantire l’accesso all’istruzione a chi si trova nelle zone più svantaggiate.

L’IMPEGNO PER LE DONNE AFGHANE

Durante la sua visita a Washinton, Yousafzai ha richiesto al segretario Blinken un’azione immediata per consentire alle ragazze di tornare a scuola e alle donne di lavorare.

“è una sfida difficile, ma è necessario che Usa e Onu insieme agiscano”

Ha detto così Malala, sapendo, però, che l’arrivo dei talebani in Afghanistan ha reso più drammatica la situazione in un Paese in cui il patrimonio culturale già rendeva complessa l’istruzione per le ragazze.

La lettera di Sootoda a Biden, ha racchiuso, soprattutto, il messaggio della lotta di Malala. Sootoda, è infatti diventata il volto della protesta inscenata contro i talebani a Herat. Fu lei in settembre a scendere con coraggio in piazza per chiedere ai nuovi padroni dell’Afghanistan di riaprire anche alle ragazze le scuole secondarie. Qualche giorno prima era accaduto ai maschi.

L’Afghanistan è ora una delle zone più svantaggiate per la battaglia che sta portando avanti oggi la giovane attivista. Nel 2017, la Fondazione Malala ha investito 1,97 milioni di dollari in progetti con le Ong locali a Kabul e dintorni, anche se la situazione oggi è molto più difficile. Dal 2008 Washington ha garantito fondi e istruzione a oltre 3 milioni di ragazze afghane. Nel 2001 le classi di Kabul, Kandahar e le altre città e villaggi ospitavano 900 mila studenti maschi, nel 2020 la scolarizzazione raggiungeva 9,5 milioni di giovani, di cui il 39% di ragazze.

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