Mancano lavoratori
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Mancano i lavoratori, la denuncia degli imprenditori italiani

Mancano lavoratori, secondo l’ISTAT 230mila posti di lavoro vacanti: quali le ragioni?

Gli ultimi dati statistici disponibili parlano chiaro. Attualmente sono 230mila i posti di lavoro in attesa di essere ricoperti, e nel prossimo trimestre aumenteranno ulteriormente. Se dunque i posti di lavoro non mancano, a latitare sono i lavoratori, soprattutto nei settori ad alta stagionalità e nell’industria.

Svariati i motivi, dalla rifiuto a sottostare a condizioni di sfruttamento al mismatch strutturale fra competenze richieste e disponibili. Gli imprenditori italiani denunciano un sistema di ammortizzatori troppo assistenzialista e che non fa bene al mercato del lavoro. Al Governo si valuta di estendere il blocco dei licenziamenti oltre Luglio 2021 solo per alcuni settori.

Mancano lavoratori? I dati e i settori interessati

Sono diventate di pubblico dominio in questi giorni le ultime rilevazioni dell’ISTAT sull’occupazione in Italia. Un dato che spicca in modo particolare è quello relativo alle posizioni vacanti: 230mila. A colpire ancora di più, però, è la proiezione di questa cifra nel prossimo trimestre. 1.3 milioni circa di opportunità di impiego, secondo le stime, saranno disponibili fra Giugno e Agosto.

Prospettive decisamente positive, che si concentrano soprattutto nei lavori stagionali, dal turismo alla ristorazione e all’accoglienza. Per avere un’idea più concreta delle esigenze, basti pensare che sulla riviera romagnola, con l’alta stagione alle porte, mancano oltre 7mila persone. Non una buona notizia, in un momento in cui il settore dovrebbe rialzare la testa e recuperare le perdite accumulate in oltre un anno col freno a mano tirato.

Scarse tutele, volatilità e ammortizzatori: le motivazioni

Si tratta di un fenomeno certamente complesso, non riducibile alla proverbiale “mancanza di voglia” dei giovani italiani. Il primo fattore rilevante è la volatilità intrinseca degli impieghi stagionali, aumentata dalla necessità di adattarsi a norme di distanziamento in continuo divenire.

Sempre per le difficoltà del Covid, si aggiungono anche delle retribuzioni e condizioni lavorative poco attrattive, ai limiti dello sfruttamento. Dal fronte del datore, ci sono poi gli elevati costi del lavoro, che danno vigore al mercato del nero e del sommerso. Non stupisce, quindi, che molti decidano di lasciar perdere. Soprattutto se fra reddito di cittadinanza, cassa integrazione e altri ammortizzatori sociali percepiscono di più di quanto deriverebbe dalla nuova occupazione.

Mancano lavoratori

Mancano lavoratori o competenze?

L’altro volto della problematica è da ricercarsi nei settori che richiedono sempre più risorse in ambito IT. Posizioni come cloud developer, data analyst e cybersecurity specialist rappresentano un ampio bacino di opportunità. Eppure le imprese faticano enormemente a coprirle.

Si apre dunque l’annoso capitolo del mismatch fra le competenze richieste del mondo del lavoro e l’effettiva preparazione dei giovani in cerca di occupazione. Emerge chiaramente come il problema risieda nei due estremi. Da un lato, le posizioni poco qualificate e poco tutelate; dall’altro, occupazioni altamente qualificate su cui l’Italia sembra essere ancora molto indietro.

Blocco licenziamenti 2021, verso una proroga?

Blocco licenziamenti 2021

Al paradosso si aggiunge il paradosso della persistenza del blocco ai licenziamenti, fortemente voluto dal Governo Conte e in scadenza a fine Giugno. A seguito di un precedente confronto coi partiti, Draghi sembrerebbe propenso a prorogarlo oltre Luglio.

Tuttavia, i segnali incoraggianti sulle prospettive occupazionali alimentano il disaccordo fra le parti, e potrebbero spingere a riconsiderare la decisione. Si parla, in particolare, di prorogare il blocco ai licenziamenti fino ad Ottobre 2021 soltanto per i settori più fragili (tessile, turismo, moda, industria). Tuttavia, a fronte di una così ampia domanda insoddisfatta di lavoratori, appare improbabile che la tempesta di disoccupati a luglio possa realmente concretizzarsi.

 

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