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Spettacolo,  Cinema

Mank: il nuovo film di David Fincher da oggi su Netflix

Dal 4 dicembre è disponibile su Netflix Mank, il nuovo film di David Fincher che racconta della genesi di Quarto Potere. 10 nominations agli Oscar per la pellicola

È disponibile dal 4 dicembre, su Netflix  Mank, il nuovo film di David Fincher. Si tratta di uno dei titoli più attesi tra le novità del nuovo mese proposte dal colosso dello streaming. Fincher è considerato uno dei maggiori cineasti statunitensi della sua generazione, con film come Il curioso caso di Benjamin Button, Fight Club, Seven, The Social Network o serie tv come Mindhunter e House of Cards.

Mank ci riporta nella Hollywood degli anni ’30, vista – in bianco e nero – attraverso gli occhi dello sceneggiatore alcolizzato Herman J. Mankiewicz, colui che scrisse Quarto Potere di Orson Welles. Il nuovo film originale Netflix è tratto da una sceneggiatura scritta dal padre del regista, Jack Fincher, scomparso nel 2003 all’età di 73 anni.

Attraverso questa pellicola, Fincher non descrive la parabola individuale del protagonista, ma si focalizza soprattutto sulla genesi di uno dei film più importanti di sempre, Quarto Potere appunto, la cui paternità è contesa. Infatti, nel 1971, Pauline Kael Raising attribuì in un suo saggio il merito della sceneggiatura a Mankiewicz, offuscando il genio di Welles.

Ecco la trama, il cast e il trailer di Mank.

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La trama di Mank, il film di Netflix su uno dei classici cinematografici più studiati

Ci troviamo a Victorville, in California, nel 1940. Herman J. Mankiewicz, sceneggiatore alcolizzato, dopo aver subìto un incidente si isola nel Deserto del Mojave per realizzare uno script commissionato da Orson Welles. A quei tempi, l’attore e regista statunitense è un giovane venticinquenne a cui la casa di produzione cinematografica RKO ha lasciato carta bianca per la realizzazione di un film.

Dunque Mankiewicz, detto Mank, cerca l’ispirazione nei ricordi, rievocando anni precedenti in cui era spesso ospite del tycoon William Randolph Hearst e al servizio di Louis Mayer, capo della Metro-Goldwyn-Mayer.

Mank lavora giorno e notte sullo script, affiancato dalla segretaria Rita Alexander e da un’infermiera, che gli dà i sedativi e l’alcol di cui ha bisogno per lavorare. Infatti, lo sceneggiatore è un uomo solo e deluso da se stesso. Per questo motivo, modella il protagonista di Quarto Potere proprio sulla figura del magnate Hearst, uno degli uomini più potenti e pericolosi dell’epoca. È così che decide di attingere alla propria esperienza personale, basata sulla sua conoscenza di Hearst e della fidanzata di lui, Marion Davies.

Il regista David Fincher riporta sullo schermo gli anni d’oro di Hollywood, con delle scenografie che rimandano alle sontuose produzioni cinematografiche del tempo.

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Il cast

A rivestire i panni di Mank è Gary Oldman, attore britannico pluripremiato e vincitore agli Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA del 2018 per la sua interpretazione di Winston Churchill in L’ora più buia.

Lily Collins, invece, è colei che interpreta la segretaria Rita Alexander. Orson Welles è impersonato da Tom Burke. Mentre Amanda Seyfried interpreta la fidanzata di Hearst, Marion Davies.

Il resto del cast è composto da Tom Pelphrey, Tuppence Middleton, Charles Dance, Arliss Howard e tanti altri.

Ecco il trailer di Mank, disponibile su Netflix:

Le candidature agli Oscar

Mank è destinato a diventare immediatamente un classico, grazie alla decisione di Fincher di utilizzare il bianco e nero e gli sfondi disegnati proprio come se si trattasse di un film della vecchia Hollywood. È infatti il film con più candidature in questa stagione degli Oscar: sono 10, comprendenti sia quelle principali che quelle secondarie.

Oltre a miglior film (assieme a Sound of Metal, Nomadland, Minari e altri) e miglior attore protagonista e attrice non protagonista, David Fincher è candidato come miglior regia al fianco della vincitrice dei Golden Globes Chloé Zhao. Mank conta poi altre nomination: miglior scenografia, miglior colonna sonora, miglior fotografia, migliori costumi, miglior trucco (in queste ultime due si sfiderà con Pinocchio di Matteo Garrone) e miglior sonoro.

 

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Editor: Susanna Bosio

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