Manovra 2025, ipotesi taglio Irpef e addio assegno unico per le famiglie
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Manovra 2025, ipotesi taglio Irpef e addio assegno unico per le famiglie

Siamo nel campo delle ipotesi ma la Manovra 2025 starebbe cominciando a prender forma. Almeno stando a quanto riportato da Repubblica, il Governo italiano avrebbe in serbo una profonda rielaborazione della versione della Finanziaria datata 2021. I mutamenti sarebbero però molteplici.

Le prime ricostruzioni spingono in direzione di un nuovo taglio dell’Irpef modificandone anche lo scaglione da 50 a 60 mila euro, e di un abbandono (o revisione) dell’assegno unico destinato alle famiglie, e voluto dal governo Draghi oltre 3 anni fa.

Manco a dirlo ovviamente tali voci rimbalzano all’interno del Parlamento e provocano un botta e risposta piuttosto acceso tra Maggioranza ed opposizione. A segnare in ogni caso almeno parzialmente le scelte italiche saranno ovviamente anche le pressioni più o meno stringenti provenienti dalla nuova Commissione Europea.

Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere
Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere

Manovra in lavorazione, le prime indiscrezioni fanno già discutere

Il Governo targato Giorgia Meloni sarebbe al lavoro per disegnare una serie di modifiche strutturali in campo economico. Il quadro andrebbe a mutare a partire dal prossimo anno, con diverse ipotesi che sembrano farsi largo tra i banchi dell’esecutivo e che trovano fin da subito opinioni contrastanti in seno al Parlamento.

Uso del condizionale è d’obbligo perché la strada intrapresa è per il momento quella delle mere ipotesi. Due in particolare sarebbero le vie che la Maggioranza avrebbe intenzione di percorrere nell’ottica della nuova Manovra 2025. Le prime indiscrezioni in tal senso provengono dal quotidiano Repubblica.

Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere
Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere

Manovra 2025: verso il taglio dell’Irpef. Via all’operazione “ceto medio”

La prima grande ipotesi che sembra farsi largo in seno alla Maggioranza in vista della prossima manovra sull’economia risponde ad un possibile allargamento dello scaglione Irpef. Il passaggio in tal senso sarebbe da 50 a 60 mila euro, contribuendo così a ridurre le tasse per una parte del ceto medio.

Questa operazione “ceto medio” avverrebbe sfoltendo l’aliquota intermedia Irpef di due punti, dal 35 al 33%, e modificando, come detto, lo scaglione di reddito. In termini più concreti e numerici si ipotizza un evidente risparmio per circa 8 milioni di italiani.

Il taglio netto sulle tasse di una bella fetta di italiani (coloro che hanno un reddito annuo inferiore ai 50 mila euro) si aggirerebbe intorno ai 400 euro. Mentre chi si ritrova nella fascia compresa tra i 50 e i 60 mila potrebbe vedersi approvare uno sconto anche di 3 zeri, e vicino o superiore ai 1000 euro annui.

Questo progetto pare però comportare un costo operativo tra i 4 e i 6 miliardi, e ciò chiaramente pone in salita l’intera Manovra, ad oggi al vaglio del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e del viceministro, Maurizio Leo.

Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere
Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere

Manovra 2025, guai in vista per le famiglie: verso l’abolizione l’assegno pubblico

L’altro grande fattore a cui la Manovra 2025 potrebbe condurre è l’addio dell’assegno pubblico. Questa misura economica, che oggi vale intorno ai 20 miliardi, trovò la luce nel 2021 sotto l’allora Governo Draghi. Operativo questo sistema, che coinvolge circa 6 milioni di famiglie italiane, lo divenne però nel marzo 2022.

L’ipotesi, delineata da Repubblica, prevedrebbe un deciso taglio dell’assegno base da 57 a figlio (quota variabile sino a 200 euro). Questo strumento andrebbe a scomparire e anche il suo nome verrebbe modificato.

Del resto la spesa in tale direzione è stata ingente e crescente negli ultimi 3 anni. Nel 2022 al debutto si toccò quota 13 miliardi (84%), l’anno scorso si salì a 18 miliardi (89%), e nel 2024 la previsione è che si possano tranquillamente raggiungere i 20 miliardi del tetto massimo (91% ad inizio anno).

Numericamente oggi sono 6.6 milioni le famiglie coinvolte, per circa 10.7 milioni di figli compresi nella fascia d’età tra gli 0 e i 20 anni. L’idea insita nella Manovra 2025 dovrebbe essere quella di rivedere e di conseguenza ridistribuire gli stessi 20 miliardi già annualmente stanziati. Il rischio per contro però pare essere quella di abbandonare tantissime famiglie con figli del Bel Paese.

Le ipotesi sulla Manovra 2025 scatenano le reazioni della politica italiana

Ovvia e forte nei toni è chiaramente arrivata la reazione della politica italiana a queste ipotesi circa la Manovra 2025. In difesa la Maggioranza che attraverso lo stesso Ministero dell’Economia conferma di non voler tagliare o cassare in alcun modo i 20 miliardi per figli e famiglie.

Il nostro governo ha sempre messo le famiglie al centro delle proprie priorità e se c’è qualcuno che ha sollevato contestazioni sull’assegno unico è l’Europa

Questa la voce espressa da Eugenia Roccella, ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. La stessa deputata sottolinea come sia stata l’Europa a chiedere un cambiamento, quello relativo alla residenza, in merito alla distribuzione dell’assegno familiare. Procedura ritenuta inattuabile dall’esecutivo.

Anche in seno a Forza Italia, Paolo Barelli, parla di ipotesi infondate e di fake news circolate intorno a tale prospettiva. Diametralmente opposta invece la reazione delle opposizioni, con Italia Viva e il Partito Democratico che attaccano con veemenza una simile soluzione futura, ritenuta poco tutelante gli interessi delle famiglie italiane.

Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere
Manovra 2025, ipotesi che fanno già discutere

Conclusione: verso la Manovra 2025, ecco ipotesi taglio Irpef e addio assegno unico per le famiglie. Al via la discussione politica

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