Marden, Brice
Pittore americano. Dopo una formazione conclusa all’Università di Yale, esordì nella prima metà degli anni Sessanta nell’ambito del minimalismo, con dipinti che accostavano campiture rettangolari di colore piatto; se in un primo momento la tavolozza era assai variegata, a partire dal 1964 fecero la loro comparsa i primi monocromi, ispirati dal contatto con l’opera di Jasper Johns. Nel 1966, anno della prima personale a New York, Marden divenne assistente di Robert Rauschenberg, esperienza che gli permise di scoprire le possibilità legate alla variazione e moltiplicazione delle superfici pittoriche: a partire dal 1968 realizzò quadri costituiti da numerosi pannelli. Proprio in quegli anni giunse il successo, sancito da un incarico presso la School of Visual Arts di New York (1969-1974), la sala personale alla rassegna Documenta di Kassel del 1972 e la retrospettiva al Guggenheim newyorkese nel 1975. Nella seconda metà degli anni Settanta Marden visitò l’Italia, e subì il fascino dell’architettura di Roma e della Magna Grecia. Con gli anni Ottanta giunse a un progressivo allontanamento dal minimalismo, anche in seguito a un viaggio in Thailandia; passò gradualmente a un’astrazione gestuale-segnica ispirata alla calligrafia orientale, che nel corso dei due decenni successivi avrebbe perso in immediatezza esecutiva, e guadagnato in sapienza compositiva e cromatica, all’insegna di un sempre maggiore lirismo. Nascita: Bronxville 1938; :
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