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il 2 Dicembre 2023 Maria Callas avrebbe compiuto100 anni: una dea senza tempo

il 2 dicembre 2023 Maria Callas avrebbe compiuto 100 anni: una dea al centro di gossip e rotocalchi

Maria Callas viene ricordata come una vera leggenda nel mondo della lirica, tanto da essere definita come la più grande cantante del XX secolo. Inseguì per tutta la vita la felicità che l’amore e la famiglia le avrebbero potuto dare, senza mai ottenerli.

La sua morte precoce, avvenuta il 16 settembre 1977 alla sola età di 54 anni, è stata preceduta da un lento declino, sia dal punto di vista professionale che relazionale. E il 2 dicembre 2023 avrebbe compiuto 100 anni.

La Callas è forse l’unico personaggio in assoluto della lirica che è stato trasformato in mito, infatti, talvolta, alcuni fans non hanno il timore di definirla come la più grande cantante lirica della storia. «Era come una dea immortale incarnata nell’arte lirica: è stata per il canto quello che Toscanini è stato per la direzione dell’orchestra» così l’ha definita il grande maestro Riccardo Muti.

Proprio grazie alla Callas la musica lirica si è fatta arte popolare e colonna sonora delle vite di tutti. Dotata di tre voci, così si diceva, per definirne l’incredibile estensione vocale. Il suo era un talento da “soprano drammatico di agilità“, definizione con cui si indicava il suo timbro davvero unico.

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Maria Callas: la capacità di fondere canto e recitazione

Franco Zeffirelli, regista e sceneggiatore che ha più volte collaborato con la Callas, la ricordava così: «La sua voce non aveva alcun limite, era soprano, mezzosoprano e contralto. Ebbe la capacità di trasformare i suoi difetti in virtù». Tutti noi ricordiamo Maria Callas per la sua maestria sul palcoscenico, dove era in grado di fondere perfettamente il canto e la recitazione.

Inoltre, le sue esperienze personali tormentate e passionali hanno alimentato il suo personaggio di donna quasi mitologica, rendendola centrale nei gossip dell’epoca. Specialmente durante gli anni del suo complicato rapporto amoroso con Aristotele Onassis, magnate greco, è divenuta un personaggio da rotocalco e popolare in tutto il mondo. Sono rimasti spesso avvolti nel mistero il suo dimagrimento improvviso, le sue sfuriate in pubblico e anche la sua morte, da molti ritenuta un suicidio.

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Non solo opere liriche

Oggi, grazie alle registrazioni di opere liriche possiamo rivivere il suo timbro originale, la sua intensità drammatica e la sua incredibile capacità recitativa. Alcune di quelle opere che l’hanno portata all’acclamazione nei più importanti teatri del mondo sono: Puritani, I vespri siciliani, Tosca, Madama Butterfly, Anna Bolena, La Vestale, Medea, Macbeth, Un ballo in maschera.

E i teatri non sono stati l’unico palcoscenico per Maria Callas. Infatti, per la rivoluzione da lei apportata agli standard interpretativi del melodramma, venne scelta da Pier Paolo Pasolini come attrice protagonista in Medea, film del 1969. Il loro rapporto è rimasto un vero enigma: alla morte di lui, la cantante subì un vero e proprio shock, tale da far pensare che probabilmente ne fosse innamorata.

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Insieme diedero vita ad una lettura cinematografica straordinaria del dramma greco di Medea. Maria Callas è riuscita a dimostrare una profonda capacità di penetrazione psicologica dei personaggi, unita alla recitazione e alla vocalità straordinarie. La figura di Medea si addice molto a quello che fu il personaggio della cantante lirica: archetipo di un ordine primordiale, basato sull’istinto, che si viene a scontrare con la società più civilizzata senza riuscire ad amalgamarsi con essa. E questo porta Medea alla tragica fine, dove uccide i propri figli. Non come vendetta contro il compagno Giasone, ma come forma di vera e propria esasperazione.

 

La rivalità con Renata Tebaldi

Un dualismo centrale nel mondo della musica lirica è stato quello tra Maria Callas e Renata Tebaldi. La loro è stata una forte rivalità, che riecheggia ancora oggi nei teatri. Agli inizi degli anni ’50, si contendevano il trono al Teatro della Scala, il più prestigioso del mondo. Nessuna delle due era intenzionata ad abbandonare lo scettro, dunque il sovrintendente del teatro, ogni anno, dava all’una o all’altra una prima da inaugurare.

Un anno toccò a Renata Tebaldi e la Callas era costretta a presenziare nel palco della Sovrintendenza. La cantante apparve come una dea, in un abito a sirena in velluto nero senza maniche e con dei guanti di seta lunghissimi.

Alla fine della serata, l’allora marito Giovanni Battista Meneghini le chiese perché avesse optato per dei simili guanti. E la Callas rispose: «Per non far sentire i miei applausi».

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Editor: Susanna Bosio

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