Dizionario Opera

Marilyn

Secondo titolo di un catalogo teatrale che ne annovera una decina (quindi assai più ampio rispetto alla media dei compositori contemporanei), l’opera, come ha scritto l’autore, «segna l’inizio di un sempre più accentuato distacco dal linguaggio dell’avanguardia, a favore di una maggiore semplicità e naturalezza della scrittura». Nasce cioè con Marylin , e con Salvatore Giuliano che la precede di un anno, il teatro cosiddetto ‘neoromantico’, la cui estetica da una parte accoglie nel proprio seno i più svariati linguaggi musicali di oggi (musica colta classica e contemporanea, jazz, rock, popolare), in una sorta di montaggio estremamente sensibile alle tecniche più avanzate della moderna cultura dei media , mentre dall’altra recupera, al fine di stabilire un rapporto comunicativo con un pubblico il più ampio possibile, quel genere di concretezza rappresentativa che la storia del teatro musicale del secondo dopoguerra sembrava aver definitivamente abbandonato, in nome di una più rigorosa sperimentazione musicale e drammaturgica. L’azione di Marilyn , titolo che ha goduto di una buona circolazione in Italia e in Europa, unisce al polistilismo della musica il polilinguismo del libretto, in italiano per le parti recitate e in inglese per quelle cantate, nonché la polifunzionalità della scena, concepita su due piani contrapposti e interagenti (anche mediante l’ausilio di materiali filmici), relativi l’uno alla figura di Marilyn, l’altro all’ambiente politico, storico e culturale in cui la vita della grande diva si consumò. Marilyn Monroe è dunque vista come una vittima involontaria della cultura di massa del suo tempo, una figura solo superficialmente serena e ottimista: un’eroina suo malgrado, la cui contraddittoria personalità è rappresentata nei dodici quadri, equamente distribuiti nei due atti. Lo sfondo – o, se si preferisce, il secondo livello rappresentativo – delinea due contrapposti aspetti della società americana degli anni Cinquanta, ossia il potere e il dissenso. L’uno, dominante nel primo atto, è rappresentato mediante l’arringa del generale Mac Arthur ai reduci della guerra di Corea, le parate di majorettes in Central Park (con tanto di banda militare che suona l’inno americano), l’accusa di attività antiamericana che il presidente del tribunale (la ben nota ‘Commissione’) infligge allo psicologo comunista Wilhelm Reich. L’altro, descritto nel secondo atto, presenta scene di dimostrazioni pacifiste, e soprattutto una lunga parata di dissertazioni poetiche sui più svariati argomenti condotte dai ‘poeti del dissenso’, nell’atmosfera fumosa di un ritrovo underground dove si suona il bebop. «In questa bipolarità storica e ideologica», come ha scritto Enzo Restagno, «il personaggio di Marilyn perde, almeno in parte, i connotati convenzionali del protagonista, si trasforma piuttosto nell’epicentro di un sistema di relazioni. Non mancano ovviamente le connotazioni individuali del personaggio, vi sono anzi frequenti sortite di primi piani della biografia di Marilyn, ma acquistano il loro senso profondo solo all’interno del suddetto sistema di relazioni». L’organico strumentale aggiunge all’orchestra classica il pianoforte, la celesta e l’organo elettronico, un ampio apparato percussivo e una banda in scena; il tutto è soggetto ad amplificazione elettroacustica. Dell’opera esiste anche una suite per soprano, tenore e orchestra senza amplificazione, presentata in prima esecuzione il 17 ottobre 1981 a Donaueschingen.

Type:

Scene degli anni Cinquanta in due atti e dodici quadri

Author:

Lorenzo Ferrero (1951-)

Subject:

libretto proprio e di Floriana Bossi, da testi americani dell’epoca

First:

Roma, Teatro dell’Opera, 23 febbraio 1980

Cast:

Marilyn Monroe (S), Douglas Arthur Mac Arthur (Bar), Wilhelm Reich (T), Allen Ginsberg (T); coro maschile

Signature:

e.g.

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