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Marine Le Pen, nuova accusa di frode su 600 mila euro di fondi pubblici: quanto influirà sul voto?

L’accusa di frode a Marine Le Pen

A pochi giorni dal secondo turno delle elezioni in Francia, arriva un’accusa a Marine Le Pen direttamente dall’Unione Europea. L’Olaf, ufficio europeo di lotta antifrode, ha accusato lei, il padre Jean-Marie e altri esponenti del partito Front-Rassemblement National di aver usato in maniera indebita oltre 600mila euro di fondi pubblici. Questo mentre erano deputati presso il Parlamento Europeo.

Ciò potrebbe costituire un grande aiuto a Macron, che nei sondaggi è già previsto con un distacco di 10 punti da Le Pen.

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Accusa di frode a Marine Le Pen e famiglia

Marine Le Pen non dovrà quindi solo affrontare il faccia a faccia tv con Macron previsto per domani sera. Dopo la questione sui finanziamenti russi e l’amicizia con Putin, infatti, dovrà far fronte a questa nuova inchiesta. Il rapporto seguito dalla Procura di Parigi indaga su di lei e sul partito-famiglia ormai da anni.

Un episodio, ad esempio, risale al 2010, quando Le Pen organizzò una riunione su “Le regioni e l’Europa di fronte alla crisi finanziaria”, chiedendo 5 mila euro di rimborso per albergo e trasferta dei 13 dirigenti del partito.

Non solo, è anche contestato l’episodio in cui il padre Jean-Marie Le Pen il 28 dicembre 2016 ordinò 129 bottiglie di champagne e vino per un totale di quasi 9 mila euro, inviando la fattura al Parlamento Europeo. Nonostante poi le bottiglie siano state consegnate alla sua dimora di Montretout.

Insomma, le spese contestate, che sfiorano i 600 mila euro, sono un altro tormentato capitolo per la famiglia Le Pen nel suo rapporto con le istituzioni europee. Un dossier piuttosto datato, visto che la questione dell’uso improprio di denaro Ue da parte dell’estrema destra va avanti da svariati anni. E proprio per questo, il tempismo è sospetto, viste le elezioni presidenziali in corso.

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Quanto influirà l’accusa a Marine Le Pen sul voto?

Se Marine Le Pen venisse eletta domenica alle elezioni, potrebbe beneficiare dell’immunità presidenziale e non essere oggetto di procedimenti giudiziari per i cinque anni di mandato. Solo gli altri indagati potrebbero essere sottoposti a processo.

In ogni caso, questo potrebbe costituire un fianco scoperto da colpire per Macron. Questa volta, infatti, rispetto al 2017 Le Pen sembra molto più agguerrita e preparata per affrontare il duello tv a pochi giorni dall’ultimo turno di voti. Si è presa ben due giorni per studiare tutti i dossier. “Basta fake news e insulti, voglio un dibattito pulito”, ha ribadito. In merito alle nuove accuse Ue, invece, ha dichiarato: “Sono abituata ai colpi bassi, ma i Francesi non si faranno imbrogliare. Contesto le accuse dell’Olaf, ennesimo tiro mancino Ue”.

Secondo gli analisti e i sondaggi in corso, tuttavia, sebbene i fatti contestati non migliorino la sua immagine, è più probabile che non andranno ad incidere troppo sui voti. Marine Le Pen finora è riuscita a creare una certa confusione nella sua lotta politica con le istituzioni europee e soprattutto a celarla sapientemente.

Secondo gli ultimi sondaggi, l’ultima settimana prima della definitiva corsa all’Eliseo si è aperta con un Macron al comando con il 55% e dietro la rivale Le Pen al 45%. Chissà se il duello televisivo di mercoledì sera aiuterà a ribaltare la situazione.

 

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Editor: Susanna Bosio

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