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Mario Draghi oscurato dagli altri Paesi nella guerra Russia-Ucraina

Draghi oscurato: ci aspettavamo Super Mario, ma il premier sta dietro le quinte nella guerra Russia-Ucraina

Oggi, 1 marzo, Mario Draghi sarà in diretta al Senato a Palazzo Madama e poi parlerà a Montecitorio (15:30) sulla crisi in Ucraina.

Appare stanco, poco lucido e con le borse sotto gli occhi. Beh, come biasimarlo l’ex Presidente della Bce, Mario Draghi, che dopo aver annunciato la fine dello stato di emergenza per il Covid il 31 marzo, ha dovuto annunciare quello per far fronte alla guerra Russia-Ucraina. Pensavamo di essere vicini alla ripartenza, finalmente, dopo due anni di pandemia. Ma, invece, no.

Ma oltre alla prima comparsa in diretta tv di pochi minuti giovedì scorso, quando Putin ha dichiarato guerra all’Ucraina, e alle parole stampate di fronte alla Camera e al Senato, da Super Mario forse ci aspettavamo di più.

Olaf Scholz ha stanziato 100 miliardi per la difesa e il riarmo della Germania. Emmanuel Macron ha avuto addirittura uno scambio diretto con Vladimir Putin sul conflitto in Ucraina. Il presidente russo ha sottolineato che un accordo per la fine della guerra è possibile «solo tenendo conto dei legittimi interessi di Mosca nel campo della sicurezza, compreso il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, la smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e la garanzia sullo status neutrale».

Draghi manda, invece, Luigi Di Maio sul campo. Che ok, è il nostro Ministro degli Esteri, ma, forse, ci aspettiamo un Mario Draghi in primo piano, in questa guerra che coinvolge anche il nostro Paese. Un premier più coinvolto, visto le sue competenze a livello internazionale.

Super Mario e lo scivolone della telefonata mancata con Zelensky

Prima lo scivolone su Zelensky e la telefonata mancata. Il leader ucraino Zelensky e Mario Draghi si dovevano sentire il 25 febbraio, ma dopo vari “disguidi” la chiamata era stata annullata. Il premier italiano durante l’informativa alla Camera sulla situazione in Ucraina, aveva fatto presente, come quella chiamata fosse stata cancellata dall’agenda del presidente ucraino: «Oggi, stamattina, mi ha cercato Zelensky prima di venire qua, abbiamo fissato un appuntamento telefonico per le 9.30, ma non è stato possibile poi fare la telefonata perché il presidente non era più disponibile».

Tanto che poi Zelensky ha risposto al premier Draghi, giustamente, in modo ironico, tramite un tweet:

«La prossima volta proverò a spostare le scadenze della guerra per parlare a Mario Draghi a un orario specifico»

Ma dopo questo malinteso il leader ucraino e il premier Draghi si sono finalmente sentiti per un colloquio telefonico.

Mario Draghi oggi in diretta al Senato: «L’aggressione della Russia ci porta indietro di 80 anni»

Mario Draghi, questa mattina in diretta al Senato, ha iniziato così il suo discorso sugli sviluppi della guerra Russia-Ucraina: «L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea. Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili. Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici. L’aggressione premeditata e immotivata della Russia a un Paese vicino ci riporta indietro di 80 anni. Non è solo un attacco a un paese libero e sovrano ma un attacco ai nostri valori, alla democrazia e alle istituzioni che abbiamo costruito insieme. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire e l’Italia non intende voltarsi dall’altra parte».

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Mario Draghi parla al Senato e cita Alcide De Gasperi

Il presidente Mario Draghi sostiene che Putin dovrebbe guardare anche quella parte di popolazione russa che si schiera contro all’invasione ucraina. Putin ha, inoltre, allertato il sistema difensivo nucleare. Questo spaventa, ma può essere una reazione alla resistenza ucraina e alle sanzioni europee. Poi, l’invito ai connazionali di lasciare il Paese nelle ore dove non c’è il coprifuoco. L’Italia è al primo posto per sostenere l’Ucraina dal punto di vista umanitario e migratorio. E approva l’invio delle armi ai combattenti ucraini attraverso i canali della Nato.

È stato, inoltre, annunciato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022. Non c’entra con il Covid dice Mario Draghi in diretta al Senato. Lo stato di emergenza per far fronte alla pandemia si conclude, come accordato, il 31 marzo. Questo nuovo stato di emergenza fa riferimento alla guerra Russia-Ucraina, in modo tale l’Italia possa assicurare il massimo aiuto umanitario al popolo ucraino.

Poi il riferimento al rincaro delle bollette, che andrà a penalizzare le famiglie italiane: «La guerra avrà conseguenze sul prezzo dell’energia, che dovremo affrontare con nuove misure a sostegno delle imprese e delle famiglie. È opportuno che l’Unione Europea le agevoli, per evitare contraccolpi eccessivi sulla ripresa». Il Governo è al lavoro ha detto Mario Draghi rivolgendosi ai cittadini preoccupati per la crisi Ucraina.

E alla fine del suo discorso in Parlamento, Mario Draghi ha citato Alcide De Gasperi: «Il cuore del popolo italiano, come disse Alcide De Gasperi, è pronto ad associare la propria opera a quella di altri Paesi, per costruire un mondo più giusto e più umano. La Lotta che appoggiamo oggi, i sacrifici che compiremo domani sono una difesa dei nostri principi e del nostro futuro. Ed è per questo chiedo al Parlamento il suo sostegno». Segue un lungo applauso.

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