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Mariupol: il porto è nelle mani dei Russi, ma la difesa ucraina continua

Mariupol, conquistato il porto: imminente la caduta della città?

La conquista della zona del porto di Mariupol è stata rivendicata dai separatisti del Donetsk. I difensori rimasti in città si preparano a quella che potrebbe essere l’ultima e definitiva battaglia. Infatti, la città costiera nel sud dell’Ucraina è al centro del prossimo obiettivo russo, ormai assediata e bombardata in maniera sistematica da settimane.

Come ha riportato il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, sono già stati uccisi oltre 10mila civili, un numero elevatissimo. La città rischia di essere conquistata nel giro di pochi giorni, consentendo all’esercito russo di creare un collegamento tra le due repubbliche di Donetsk e Lugansk con la Crimea senza interruzioni.

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Il porto di Mariupol è stato preso dai Russi: la risposta ucraina

Valery Zaluzhny, il comandante delle forze armate ucraine, ha risposto all’annuncio dei filo-russi di aver conquistato il porto di Mariupol. “La difesa della città continua – ha sottolineato – e il collegamento con le unità delle truppe che stanno difendendo eroicamente Mariupol è stabile e viene mantenuto”. Ad annunciare la totale conquista del porto era stato Denis Pushilin, il capo della repubblica separatista del Donetsk.

Zaluzhny ha inoltre aggiunto che “lo svolgimento delle operazioni di difesa non è un argomento di discussione pubblica”.  “Stiamo facendo il possibile e l’impossibile per salvare la vita del personale e dei civili”, ha concluso. Come riportato da Lyudmila Denisova, commissaria ucraina per i diritti umani, da questa zona sarebbero già stati deportati in Russia circa 33mila civili.

Gli assediati di Mariupol si trovano ora in trappola. Le navi da guerra russe bombardano ogni giorno dal mare e, in aggiunta, arrivano a combattere i soldati russi con combattenti ceceni e miliziani separatisti. Tuttavia, quella che è la città più bombardata dell’Ucraina, non è ancora caduta ad oggi, dopo ben 47 giorni. A difenderla, infatti, vi sarebbero i militari della 56esima brigata motorizzata e della 36esima brigata di fanteria marina. Non solo, anche il famoso battaglione Azov, di ideologia nazista, sta portando avanti l’iniziativa. Gli assediati durante la notte organizzano sortite e vanno all’attacco, eliminando i carri degli occupanti e infliggendo loro gravi perdite.

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La conquista del porto di Mariupol e il sospetto sulle armi chimiche

Secondo le fonti del Pentagono, Mosca starebbe per raddoppiare, se non triplicare, lo schieramento posto nelle regione di Donetsk e Lugansk. Un’organizzazione che richiederebbe un “tempo considerevole”, volta però a conquistare la zona del Donbass al centro degli obiettivi di Putin.

Intanto, si denuncia l’esercito russo per l’uso di “una sostanza sconosciuta” contro civili e militari. Ad affermarlo è stata la presidente della commissione parlamentare per l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea, Ivanna Klympush.

Anche Volodymyr Zelensky, nel suo videomessaggio di lunedì, ha sollevato la preoccupazione che le forze russe abbiano fatto uso di armi chimiche. Un drone, infatti, avrebbe fatto cadere una sostanza tossica nella zona sud-est di Mariupol. Al momento l’informazione è ancora da verificare.

La presa di Mariupol è molto strategica per i Russi. Dal punto di vista simbolico, dimostra che è possibile piegare la resistenza ucraina. Dal punto di vista pratico, invece, libera le forze da usare per la prossima offensiva nel Donbass. Nel Nord dell’Ucraina, i Russi stanno già schierando i mezzi, gli elicotteri e l’artiglieria, ma ancora non procedono. I pezzi del piano non sono al loro posto. Infatti, potranno partecipare alla campagna soltanto dopo aver conquistato Mariupol.

 

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Editor: Susanna Bosio

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