Dizionario Arte

marmo

Pietra calcarea la cui struttura si è ricristallizzata in seguito all’esposizione a un forte calore o pressione, così da rendere la pietra particolarmente dura e compatta, il termine è talvolta applicato estensivamente a ogni pietra che abbia una struttura sufficientemente compatta da poter essere lucidata. I marmi sono ampiamente distribuiti nel mondo e si presentano in una grande varietà di colori e tipi, ma solo alcune qualità sono state particolarmente apprezzate dagli scultori. Nell’antichità il marmo più famoso tra quelli greci era il pentelico, di colore dorato e grana finissima, che veniva estratto dal Monte Pentelico in Attica. I rilievi del Partenone di Atene sono scolpiti in pentelico. Altrettando ampiamente usati erano i marmi bianchi translucidi dalla grana piuttosto grossa, provenienti dalle isole di Paro e Nasso dell’Egeo. Il marmo di Paro fu usato per il celebrato Mausoleo di Alicarnasso. Il bianchissimo marmo di Carrara, estratto dalle Alpi Apuane in provincia di Massa-Carrara, in Toscana, a partire dal III secolo a.C., è la più famosa tra tutte le pietre usate dagli scultori. Fu usato per l’ *Apollo del Belvedere ed era il preferito durante il rinascimento, specialmente da parte di Michelangelo che spesso visitava le cave per selezionare di persona il materiale per il suo lavoro. Anche gli scultori neoclassici ebbero predilezione per il marmo di Carrara grazie alla possibilità di lavorarne la superficie fino a renderla perfettamente liscia; tuttavia questo marmo non regge sempre il confronto con i più fini marmi greci.

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