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Marocco: il piccolo Rayan cade in un pozzo e ricorda la strage di Vermicino 22

Marocco, Rayan è un bimbo di 5 anni che si trova intrappolato da tre giorni in un pozzo. I soccorsi dovrebbero riuscire a salvarlo nelle prossime ore. La storia ricorda quella del piccolo Alfredino

40 anni fa era il piccolo Alfredo Rampi, detto Alfredino, a trovarsi nelle stesse condizioni di Rayan. Rayan si trova ora intrappolato in un pozzo in Marocco a una profondità di 32 metri, dopo essersi allontanato da casa per giocare.

Marocco, Rayan come Alfredino: da tre giorni intrappolato in un pozzo

Rayan, un bambino di 5 anni, che vive in una zona rurale del Marocco, è caduto pochi giorni fa in un pozzo. Il bimbo si era allontanato per andare a giocare. La madre, che la sera non lo ha più visto tornare, chiamò subito i soccorsi. Rayan viene ritrovato in un pozzo profondo 32 metri, proprio come era capitato al piccolo Alfredino. Il bimbo è stato inghiottito dal pozzo che proprio il padre, contadino, aveva coperto con legna e plastica. Un volo di 32 metri tra pareti strette 20 centimetri, che in qualche modo hanno frenato lo schianto.

Marocco: i soccorsi arrivano a 22 metri di profondità del pozzo

Inizialmente è stato un volontario a calarsi, Hamid, che ha cercato di mettere in salvo il Rayan. Ma falliti tutti i tentativi di recupero, anche quelli di due speleologi professionisti, i soccorritori hanno quindi deciso di scavare accanto al pozzo per creare poi un tunnel di raccordo e raggiungere il bambino. Imad Fahmi, della squadra dei soccorritori è quello che si è avvicinato di più, scendendo fino a 25 metri. Dopo due giorni e due notti di lavoro senza sosta, a 48 ore dalla caduta di Rayan, si è aperto uno spiraglio di ottimismo. «Siamo a oltre 22 metri di profondità, dovremmo farcela nelle prossime ore», ha detto il capo squadra. L’ambulanza si trova sul posto e l’elicottero poco distante.

Il maledetto pozzo che intrappolò Alfredo Rampi

10 giugno 1981. Sono già passati più di quarant’anni e ancora ci è impressa nella mente la foto che ritrae Alfredino Rampi, il bambino di Frascati, vicino Roma, che cadde in un pozzo artesiano. Durante i mesi estivi il bambino stava trascorrendo le vacanze con i genitori e la nonna paterna. A passeggio nella campagna circostante il piccolo chiese al padre di poter proseguire fino a casa da solo attraverso i campi e il padre Ferdinando acconsentì. Purtroppo, a casa non arrivò mai. Il bambino, dopo svariate operazioni di soccorso, morì a una profondità di quasi 60 metri. Alfredino tenne incollati milioni di italiani alla televisione sperando che l’agonia di quei terribili tre giorni passati nel pozzo potesse finire nel migliore dei modi. Purtroppo, non andò così.

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I soccorsi attorno al pozzo che intrappolò Alfredino

Le operazioni di soccorso furono fin dall’inizio molto complesse. La voragine che intrappolò il bambino aveva pareti irregolari, rientranze e una profondità complessiva che raggiungeva gli 80 metri. Tentarono di scavare un tunnel parallelo a quello che racchiudeva il bambino. Diversi volontari si calarono per cercare di prelevarlo e ogni tentativo fu inutile, ma necessario. I vigili del fuoco dovettero pompare ossigeno nel pozzo in modo tale da poter far respirare il piccolo, ma il corpo purtroppo fu prelevato soltanto un mese dopo.

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