Dizionario Arte

Martin, John

Pittore romantico inglese e incisore a mezzatinta, celebrato per le sue scene melodrammatiche di cataclismi affollati da piccole figure poste in vasti contesti architettonici o paesaggistici. Catturò l’immaginazione pubblica con dipinti spettacolari come Joshua Commanding the Sun to Stand Still (Giosuè che comanda al sole di fermarsi, 1816, United Grand Lodge of Great Britain, Londra), l’opera che lo rese famoso, e nel 1821 Lawrence parlò di lui come del “più popolare pittore del tempo”. Il suo lavoro era davvero popolare, e visse più della vendita delle stampe ricavate dai suoi quadri che dei quadri stessi. Divenne famoso in Francia quanto in Gran Bretagna, fu nominato cavaliere dal re Leopoldo I del Belgio (1833); avvertirono la sua influenza perfino artisti americani del calibro di Cole. Tuttavia, pur soddisfacendo un ampio pubblico ed essendo considerato da alcuni ammiratori come uno dei più grandi geni mai esistiti, Martin fu bistrattato da Ruskin e da altri critici, che consideravano il suo lavoro come volgare sensazionalismo. Pochi artisti, in realtà, sono stati soggetti a tali estremi di fortuna e sfortuna critica, e in alcuni periodi la considerazione nei suoi confronti è talmente calata che sue opere, enormi e un tempo famose, negli anni Trenta del Novecento sono state svendute per un paio di sterline; solo intorno agli anni Settanta la sua reputazione si è grandemente rivalutata.
Martin realizzava mezzetinte non solo come mezzo per la riproduzione dei suoi quadri, ma anche come composizioni originali. Molte di queste sono di soggetti biblici, e sono diventate famose quelle che fece per illustrare il Paradiso perduto di John Milton (1825-27). Qui si vede che, nonostante avesse alcuni punti deboli come artista, specialmente nel disegno della figura umana, possedeva una vivacità e una magniloquenza immaginativa non di poco valore per un soggetto così elevato; infatti C.H. Collins Baker scrisse che “ha sopraffatto Blake e tutti gli altri illustratori nel richiamare alla mente le sfumature delle concezioni di Milton, e nel ricreare un mondo soprannaturale e paradisiaco come quello di Milton” (Some Illustrators of Milton’s Paradise Lost, 1948).
Talvolta è stato chiamato Mad Martin (Martin il pazzo), ma il nomignolo è immeritato e si addice maggiormente al fratello Jonathan, che nel 1829 diede fuoco alla cattedrale di York, danneggiandola seriamente, e venne confinato in una casa protetta per il resto della sua vita (un altro fratello, William, fu scrittore e inventore eccentrico). John Martin era invece una persona totalmente equilibrata, anche se intorno al 1830 si ridusse quasi in bancarotta con piani estremamente ambiziosi, ma perfettamente realizzabili, volti a migliorare il sistema idrico e fognario di Londra. I suoi progetti non vennero sfruttati, ma rivelano un desiderio eroico di dare uno sbocco concreto alle visioni architettoniche dei suoi quadri. Le sue opere sono rappresentate al meglio alla Tate Britain di Londra e nella Laing Art Gallery di Newcastle sul Tyne, vicino al suo paese natale. Nascita: Haydon Bridge 1789; Morte: Douglas 1854

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