Arte

MARTIN PARR IS BACK

 

Se al mondo esiste un fotografo che ha saputo fare del sarcasmo la sua massima espressione quello è Martin Parr. Fine osservatore della società occidentale ha saputo denunciare gli eccessi del turismo di massa, il jet- set internazionale e la noia che sembra derivare.

Con uno sguardo acuto e ironico si è interessato ai piccoli fatti quotidiani, ha raccontato dell’alta società britannica alla continua ricerca della differenza tra la mitologia del luogo e la vera realtà. I suoi scatti sono documenti di materia antropologica, rigorosamente a colori, di tonalità sature: il suo punto di forza, un marchio di fabbrica per accentuare lo houmor che ne conservano.

A 14 anni grazie al nonno George si avvicina alla fotografia, in seguito scopre Henri Cartier-Bresson, per poi diventare membro della Magnum nel 1994. Nella sua vita ha pubblicato e collezionato libri, curato mostre, vinto premi e le sue opere sono state esposte in tutto il mondo.

In attesa dell’apertura nel 2016 alla Tate Modern di Londra, quella che sarà la più grande retrospettiva mai realizzata, non resta che riscoprire Autoportrait per l’Éditions Xavier Barral. Una raccolta di autoscatti che torna in libreria dopo vent’anni, immagini realizzate durante tutti i suoi viaggi come un ricordo speciale. Ritratti, uno più kitsch dell’altro, straboccanti di autoironia, per entrare nella mente di Martin, Martin Parr.

 

 

 

 

 

 

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