Maturità 2022, il ritorno alle modalità pre-Covid: gli studenti protestano ma lo Stato non li ascolta
Maturità 2022: le proteste dei giovani studenti
Maturità 2022: il ritorno alle prove scritte. Gli studenti di tutta Italia scendono di nuovo in piazza per protestare contro la disposizione dell’esame di maturità nelle vecchie modalità pre-Covid, con due prove scritte e l’orale.
«Non si tiene conto della difficoltà degli ultimi anni. Un esame privo di senso e il ministro Bianchi continua a non convocarci. Per questo siamo disposti a mobilitarci finché questo non avverrà». Questa la protesta degli studenti, che dopo due anni di dad e lezioni miste si ritrovano ora ad affrontare l’ennesima incomprensione da parte dello Stato.
I ragazzi scendono in piazza contro la maturità 2022
I ragazzi delle scuole italiane ritengono che sia impensabile tornare al vecchio modello di maturità, dopo aver attraversato le difficoltà di una pandemia anche sui banchi. «Queste direttive – protestano gli studenti – sono l’ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta i giovani e non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stiamo vivendo, ma pensa solo a valutarci».
Le grida dei ragazzi fanno appello anche alle parole del Presidente della Repubblica, che ieri nel suo discorso di insediamento ha ricordato l’importanza di prestare ascolto agli studenti. Le associazioni studentesche, in definitiva, chiederanno un esame che elimini gli scritti e inserisca invece una tesina.
Nel frattempo, trapelano le materie che saranno protagoniste d’esame per quest’anno. Al classico sarà latino. Allo scientifico ci sarà matematica. Scienze umane sarà la materia valutata nell’omonimo corso di liceo. Nel linguistico sarà prova d’esame l’inglese.
Una novità di quest’anno è che saranno le singole commissioni a preparare la seconda prova, sulla base del programma realmente svolto nel corso dell’anno. La prima prova sarà, come prima del Covid, il tema di italiano proposto dal Ministero. Seguirà poi l’orale, ma senza tesina.
Maturità 2022 e no all’alternanza scuola-lavoro: gli studenti non si arrendono
Ma i ragazzi non si arrendono. È da giorni, ormai, che scendono nelle strade e nelle piazze delle città per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro, che ha recentemente portato alla morte del 18enne Lorenzo Parelli.
In merito a ciò, l’Opposizione Studentesca d’Alternativa ha indetto delle mobilitazioni studentesche con il fine di chiedere le dimissioni di Patrizio Bianchi per il suo silenzio, anche di fronte alle manganellate della polizia sui ragazzi in protesta. Da mesi, studentesse e studenti si mobilitano esprimendo la necessità di cambiare il sistema scolastico italiano. Ma il ministro continua a non ascoltarli e a non convocare le associazioni studentesche.
A sostenere le proteste sono Cgil e Flc, secondo cui «gli studenti non dovrebbero pagare le conseguenze di due anni di didattica discontinua». Studenti e personale scolastico, in questi due anni, hanno sempre dimostrato un grande senso di responsabilità. Tutto di fronte a un Governo che non è stato in grado di fronteggiare tempestivamente l’emergenza sanitaria, minando di fatto al sistema dell’istruzione.
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Editor: Susanna Bosio
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