Arte

MAURIZIO CATTELAN: UN WATER A DICIOTTO CARATI

 

Nonostante cinque anni fa avesse annunciato l’uscita definitiva dal mondo dell’arte, Maurizio Cattelan torna a cavalcarne le scene proprio dove era stata presentata la sua ultima retrospettiva. Dal prossimo 4 maggio esporrà al Solomon R. Guggenheim di New York una nuova installazione «un cesso d’oro a diciotto carati», ovvero un water perfettamente funzionante, ma in materiale iper pregiato, che andrà a sostituirne uno già presente nelle toilette del museo.

Un’opera site-specific, vicina alla performance, ironica e di ispirazione dadaista, dal titolo America, che mette a disposizione del pubblico un prodotto di lusso stravagante. Gli spettatori potranno servirsi del dispositivo individualmente e in privato, come mai avvenuto prima con nessun’altra opera d’arte. Rappresentazione degli eccessi del mercato del collezionismo, è nello stesso tempo un’evocazione del sogno americano.

Forte il richiamo a Fountain del 1917 di Marcel Duchamp, il readymade più conosciuto come Orinatoio, e alla nobilitazione degli escrementi di Merda d’Arista del 1961 di Piero Manzoni, può essere letto anche come l’estensione semantica di Toilet Paper. Il progetto artistico avviato nel 2010 da Maurizio Cattelan insieme al fotografo Pierpaolo Ferrari. L’opera, ovviamente collocata in uno spazio intimo e riservato, sarà compiuta solo quando accoglierà tutte le meditazioni di tutti gli spettatori.

 

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