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Max Sirena, finale di Prada Cup: le derive faranno la differenza

Auckland, Prada Cup: l’intervista esclusiva a Max Sirena, skipper e team director di Luna Rossa

Finale Prada Cup 2021: abbiamo intervistato Max Sirena, skipper e team director di Luna Rossa,  in vista di Gara 5 contro Ineos Team UK. La finale riprende da sabato 20 febbraio.

Leggi qui IL COMUNICATO DI LUNA ROSSA

Cos’è la Prada America’s Cup?

L’America’s Cup è il più importante e antico trofeo velico al mondo. La prima volta venne assegnato nel 1851 a Cowes, nel Regno Unito alla scuna statunitense America. Oggi per poterlo sollevare bisogna prima vincere la Prada Cup 2021 (ex Louis Vuitton Cup) e poi battere la squadra detentrice, Emirates Team New Zealand. Si contenderanno il ruolo di sfidanti le squadre provenienti da tre paesi: Italia, America e Gran Bretagna. Luna Rossa, iscritti per il Circolo della Vela Sicilia, American Magic, iscritti per il New York Yacht Club, Ineos Team UK, iscritti per il Royal Yacht Squadron. Almeno il 20% dei marinai che compone l’equipaggio di ogni squadra deve appartenere alla nazionalità della squadra stessa. Gli stranieri presenti, per poter partecipare devo aver passato almeno 380 giorni nella nazione della squadra di appartenenza nel periodo di sviluppo precedente alla gara.

I campioni in carica hanno il vantaggio di stabilire le regole della competizione. I neozelandesi Emirates Team New Zealand hanno deciso di puntare sull’innovazione per godere di maggiori benefici dalla loro posizione. Infatti, a differenza dell’edizione precedente in cui si partecipava con i catamarani, quest’anno si utilizzeranno i monoscafi AC75. Gli AC75 sono dei monoscafi volanti con una lunghezza di 20 metri e una larghezza di 5 metri. Hanno due ali mobili ai lati della carena per regolare la stabilità e per permettere di alzarsi sfiorando i 100 km/h. Sfruttano la minore resistenza dell’attrito con l’acqua.

L’intervista a Max Sirena: come sono suddivisi i compiti durante la regata?

Le regate sono ovviamente la fase finale del lavoro di tanti dipartimenti: design team, shore team, tutto lo staff tecnico e di supporto. Per quanto riguarda il momento della regata, poiché si tratta di prove molto veloci si fanno una serie di meeting e briefing pre-regata, sia a terra che pochi minuti prima della partenza, dove si decide più o meno la strategia di regata: dove partire, quale lato proteggere del campo e anche quale boa, nel gate di bolina o di poppa, approcciare, per impostare il lato successivo. Quindi sono fasi molto importanti perché di fatto viene scelta la strategia che poi viene applicata durante la regata. Durante questi briefing partecipano una serie di persone che sono in grado di dare una serie di input e che poi vengono messi in pratica dall’equipaggio in regata.

Quanto è importante la componente tecnologica? Siamo noi che gestiamo la tecnologia a bordo, è uno strumento per semplificare e migliorare il lavoro, non si sostituisce agli atleti

La parte tecnologica di queste barche è importantissima. Sono barche che volano letteralmente sulla superficie dell’acqua e c’è molta similitudine con quello che troviamo nel settore dell’aeronautico o aerospaziale, o addirittura quello della Formula 1. Ma non bisogna mai dimenticare che dietro l’elettronica, dietro la tecnologia c’è sempre il fattore umano. Siamo noi che di fatto decidiamo che componenti utilizzare e come utilizzali. Siamo noi che gestiamo la tecnologia a bordo. La tecnologia è uno strumento per semplificare e migliorare il nostro lavoro, non si sostituisce agli atleti. È uno strumento in più in supporto dei velisti, del design team e anche dello shore team.

Come vengono scelti i foil? Le scelte degli avversari possono penalizzarli

Ogni team ha fatto le sue scelte, molto tempo fa. Sono componenti che richiedono tempi di costruzione di 3-4 mesi, oltre alla parte di progettazione. Soprattutto per quanto riguarda le wing, sono dei componenti piccoli ma con dei carichi di lavoro molto alti, quindi da un punto di vista strutturale c’è molta ricerca. Vengono progettati al limite del carico di lavoro. La scelta delle dimensioni e delle forme viene fatta in base a vari fattori, come ad esempio le condizioni meteo durante le regate. E comunque rispecchiano anche la filosofia progettuale che ogni team ha scelto. Come abbiamo visto ci sono stati tre team che hanno fatto delle scelte diverse. Gli americani e i neozelandesi sono andati su delle derive abbastanza piccole rispetto a quelle nostre e degli inglesi. Questo ha dei benefici in alcune condizioni e ti può penalizzare in altre. Solo la fine delle regate ci dirà chi ha fatto la scelta migliore.

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