Meloni e le fosse
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Meloni e le fosse 24 marzo

Giorgia Meloni commenta la commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine con una dichiarazione scadente.

Meloni e le fosse

«Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani.

Spetta a tutti noi – Istituzioni, società civili, scuola e mondo dell’Informazione – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1994. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno».

Come fanno notare le opposizioni e sopratutto il presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo quel massacro fu organizzato con l’aiuto di alcuni italiani, fascisti, a danno di altri italiani, antifascisti, coadiuvando i militari nazisti a compilare l’elenco di persone da trucidare. I nomi dei fascisti italiani che collaborarono alla strage sono noti da tempo.

Espunto invece qualsiasi riferimento al fascismo nelle dichiarazioni della premier, che risponde alle critiche barricandosi dietro alla supposta “onnicomprensività” del termine «italiani».

La caduta di stile era annunciata, con buona pace degli antifascisti trucidati dalla follia nazifascista e dei loro parenti ma, spiacenti, Meloni il termine antifascisti non lo sa adoperare: anche per quest’anno, niente di nuovo sul fronte occidentale.

Un vero peccato visto il compito a cui è chiamata la prima donna a capo del Governo italiano.

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