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Messner, ritrovato lo scarpone del fratello morto sul Nanga Parbat 52 anni fa

Dopo 52 anni dalla morte è stato ritrovato il secondo scarpone di Günter Messner, fratello di Reinhold

Ieri il famoso alpinista e scalatore Reinhold Messner ha annunciato il ritrovamento alle pendici del ghiacciaio Diamir sul Nanga Parbat in Pakistan del secondo scarpone appartenuto al fratello Günter, morto 52 anni fa sul Nanga Parbat.

Messner, il fratello Günter

Il fratello Günter è morto travolto da una valanga il 29 giugno 1970 durante la fase discesa della spedizione sul Nanga Parbat (8000m) lungo il ghiacciaio Diamir. Per quella tragedia Reinhold fu aspramente criticato per “aver abbandonato il fratello”, ma la realtà è che le condizioni erano talmente avverse che egli stesso riuscì a scendere a valle qualche giorno dopo in fin di vita.

Il corpo venne ritrovato nel 2005 e per quei 35 anni dovette sempre difendersi dalla accuse da quelli che Reinhold considera sciacalli che vogliono conquistare soldi e fama.

“È l’ultima, indiscutibile prova che Günther è scomparso durante la discesa, non durante la salita. Già nel 2005 il suo corpo venne ritrovato lungo il versante Diamir del Nanga Parbat, quello che avevamo preso per tornare giù visto che, da dove eravamo saliti, era proibitivo risalire. Io andavo avanti ad aprire la strada, lui dietro. Poi non l’ho più visto, l’ho cercato per una notte e un giorno, ma ho trovato solo i segni di una slavina. Ed è proprio lì che 35 anni dopo l’hanno ritrovato. Con un solo scarpone. E ora ecco l’altro”.

 

L’annuncio su Instagram

“Mi hanno chiamato dal Pakistan qualche giorno fa per dirmi che è stato ritrovato da gente del posto ai piedi del Diamir e mi hanno subito mandato la foto. Adesso lo aspetto qui a Bolzano e lo metteremo al Messner Mountain Museum”, ha dichiarato Messner.

“La scorsa settimana il secondo scarpone di mio fratello Günther è stato trovato ai piedi del ghiacciaio del Diamir dalla gente del posto. Dopo cinquantadue anni. La tragedia del Nanga Parbat rimane per sempre così come Günter”, così recita il post Instagram pubblicato da Reinhold Messner.

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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