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MetaVanity è il primo museo di Vanity Fair nel Metaverso!

Vanity Fair presenta MetaVanity, il primo museo nel Metaverso, un progetto editoriale senza precedenti

Il primo museo di Vanity Fair nel Metaverso, è MetaVanity, un avamposto culturale presentato all’interno della cornice della Biennale Arte di Venezia. MetaVanity è un luogo dove conoscere e sperimentare.

Uno spazio che amplifica la capacità di raccontare storie. Un panorama editoriale inedito per rinnovare informazione e intrattenimento.

La nuova sfida

Vanity Fair ha presentato il primo museo nel Metaverso. Si chiama MetaVanity il nuovo progetto editoriale, avamposto culturale presentato ieri all’interno della cornice della Biennale Arte di Venezia, portato avanti dalla rivista. Per il suo debutto, il museo ospiterà una mostra che racchiuderà i lavori di 19 dei più acclamati artisti della crypto arte internazionale, da Skygolpe a Jesse Draxler, da Luna Ikuta e Quasimondo.

Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair ha dichiarato: «In questo spazio, dove la creatività non ha confini, si celebreranno tutte le eccellenze, le unicità e le storie che da sempre Vanity Fair racconta nelle sue pagine, sui suoi siti, nei suoi canali social. Questa mostra è solo l’inizio, il preludio di un’opera che vuole essere la frontiera di una nuova evoluzione dell’esperienza, della conoscenza, dell’informazione e dell’intrattenimento».

 

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Non un semplice spazio espositivo

L’edificio del MetaVanity si ispira all’edificio del Pantheon di Roma. Il museo nel Metaverso presenta  infatti un imponente spazio centrale sormontato da una cupola aperta, proprio come nel monumento originale. Ma in questo museo digitale si trovano anche 12 ambienti espositivi, dove vivere inedite esperienze di conoscenza e intrattenimento.

Max Papeschi, Emanuele Dascanio, Quasimondo, Matt Kane, Skygolpe, Coldie, Jesse Draxler, Federico Clapis, Edo Bertoglio, Mimmo Dabbrescia, neurocolor, Billelis, Fabio Giampietro, Vhils, Kyle Kemink, Luna Ikuta, Dangiuz, Gammatrace, Stefano Contiero. Questi sono i 19 nomi tra i più importanti e conosciuti della scena artistica digitale e crypto internazionale che saranno ospitati per primi all’interno degli spazi espositivi.

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Logo MetaVanity

Un’esperienza unica

I visitatori potranno muoversi tra le loro opere e le loro installazioni liberamente, e fruirne secondo modalità impensabili in un ambiente culturale tradizionale. Infatti MetaVanity e la sua esposizione nel Metaverso sono stati realizzati in collaborazione con Valuart, partner di Vanity Fair sin dall’inizio di questa avventura digitale.

Per visitare il museo digitale, basta scaricare sui propri dispositivi elettronici l’app Hadem, disponibile gratuitamente su tutte le piattaforme. L’app è stata programmata interamente in Unreal 4 (motore grafico di Epic Games, azienda che ha sviluppato il celebre videogioco Fortnite) così da massimizzare l’impatto estetico delle installazioni artistiche presenti nei vari pavilion del museo e nel contempo rendere l’esperienza per il visitatore totalmente immersiva. Hadem sarà presto disponibile anche in versione Oculus, il visore rivoluzionario che permette un coinvolgimento ancora emozionante.

«Con MetaVanity, Vanity Fair ha saputo abbracciare in pieno i valori costitutivi della rivoluzione culturale figlia di questo momento. Ci ha permesso di ospitare alcune delle più straordinarie menti creative di oggi, lasciandole libere di operare nel pieno rispetto della loro storia e diventare la vita di un contenitore che tutto vuole fuorché “contenere”, bensì liberare nell’etere esperienze e dare modo al visitatore di immergersi, vivere e scoprire ciò di cui moltissimi parlano, solo alcuni davvero studiano e purtroppo pochissimi stanno cercando di sostenere», ha commentato Etan Genini, amministratore delegato  e co-fondatore di Valuart.

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Editor: Marta Cinnadaio

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