nuova dirigenza rossonera
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Milan, ecco la nuova dirigenza rossonera: chi sono gli uomini scelti da Cardinale

Il Milan procede spedito verso il nuovo corso con la nuova dirigenza rossonera. Dopo la clamorosa decisione da parte di Gerry Cardinale di licenziare Maldini e Massara, il club annuncia il nuovo assetto societario, in particolare la parte sportiva. Come spiega bene La Gazzetta dello Sport, Cardinale ha stabilito una composizione differente. Al posto di Paolo Maldini e Frederic Massara ci sarà un upgrade dall’interno.

L’uomo-chiave sarà Geoffrey Moncada (da tempo il deus ex machina delle strategie di mercato del Milan negli ultimi anni) e Giorgio Furlani. Il CEO della squadra, subentrato lo scorso novembre a Ivan Gazidis, avrà in mano la gestione del mercato. In queste settimane si è già distinto per una scelta molto importante, ossia il rinnovo di Leao.

Milan chi sono gli uomini della nuova dirigenza rossonera

La nuova dirigenza rossonera dunque avrà in Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani i due uomini-chiave. Per il primo la decisione di Gerry Cardinale è diventata di fatto un promozione di ruolo. Fino ad adesso, infatti, l’ex uomo mercato del Monaco aveva ricoperto il ruolo di capo scouting per le giovanili con un occhio di riguardo anche per la prima squadra.

Dalla sua, Moncada può vantare un’esperienza ormai consolidata all’interno del Milan, e ha contribuito a operazioni importanti, da Tomori a Kalulu, coppia centrale della difesa che ha vinto lo scudetto l’anno scorso. Moncada coordina una rete di dieci osservatori e in questi anni ha dialogato in maniera proficua con Maldini e Massara.

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La nuova dirigenza rossonera avrà in Giorgio Furlani (nella foto a destra assieme al Presidente Scaroni) il CEO con più poteri

Quanto a Furlani, egli avrà il compito di gestire oculatamente le risorse economiche messe a disposizione dalla proprietà. Del resto, il peso dell’ex portfolio manager di Elliott è cresciuto notevolmente in questi mesi: la trattativa che ha portato al rinnovo di Rafa Leao, senz’altro la più delicata tra tutte quelle affrontate dal Milan nell’ultimo anno e mezzo, ne è la dimostrazione.

L’intervento di Furlani infatti è stato decisivo per sbloccare il nodo della multa inflitta a Leao dalla giustizia portoghese per i fatti legati all’addio allo Sporting nel 2018. Se da una parte il lavoro di Maldini e Massara con i rappresentanti di Rafa era stato produttivo, senza l’entrata in scena dell’a.d. comunque il prolungamento di Leao sarebbe rimasto con molte probabilità una faccenda più difficile da risolvere.

Nuova dirigenza rossonera ma non solo: Cardinale ora accelera anche per lo stadio

La ventata di cambiamento che soffia dalle parti di Casa Milan inizia a farsi sentire. Il cambio dirigenziale con la sola permanenza di Paolo Scaroni come Presidente (sebbene sia un incarico più simbolico che effettivamente operativo) è un importante passo per il nuovo corso dei Diavoli ma non sarà né il primo né l’ultimo. Nella mente del patron italo-americano, la rivoluzione rossonera aggiungerà altri step.

Uno di questi è senza dubbio la vicenda stadio. Da tempo ormai pare sempre più evidente che il Milan mostri intenzione di costruire un impianto in proprio, quindi non in condivisione con i cugini dell’Inter. Diversi luoghi sia in città che appena fuori Milano sono già stati presi in considerazione. Ora però sembra che si vada al ballottaggio per due aree dell’hinterland meneghino.

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Rivoluzione al Milan, non solo la nuova dirigenza rossonera ma importanti passi avanti anche per lo stadio. Sesto San Giovanni con le aree ex Falck e Breda si candida a diventare la nuova casa dei Diavoli.

Come approfondisce sempre la Gazzetta dello Sport, infatti, il Milan ha sul tavolo le due opzioni Sesto San Giovanni e San Donato Milanese. Si legge sulle pagine della rosea:

L’ipotesi Rozzano, nell’area di proprietà Cabassi valutata anche dall’Inter, è in seconda fila, decisamente staccata. Le due aree “finaliste” sono San Donato e Sesto San Giovanni. Il Milan probabilmente lascerà la città, abbandonerà Milano per giocare nell’hinterland. In fondo, sono due soluzioni vicinissime, quasi inglobate nella città, raggiungibili in 15-20 minuti di metropolitana.

Il nuovo corso del Milan è appena partito: fin dove si spingerà?

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