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Milano, l’accensione dei riscaldamenti slitta al 29 ottobre

Il caldo e lo smog posticipano l’accensione dei caloriferi in città

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha deciso di rinviare al 29 ottobre l’accensione dei riscaldamenti. Per il momento, rimane invariata la data di spegnimento del 7 aprile 2023 prevista dal piano nazionale del contenimento dei consumi. Ecco il provvedimento del Comune e le deroghe.

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Milano, i riscaldamenti accesi dal 29 ottobre

Si sposta in avanti di una settimana, dal 22 al 29 ottobre, la data per l’accensione dei riscaldamenti nel capoluogo lombardo. Le temperature superiori alla norma stagionale e l’innalzamento dei livelli di PM10 hanno determinato la scelta di Sala. La data di spegnimento non dovrebbe cambiare rispetta alla data del 7 aprile, una settimana prima del solito, fissata dal piano nazionale di contenimento dei consumi di gas (DL Cingolani).

Il decreto del Comune di Milano non modifica il numero massimo di accensione degli impianti, 13 al giorno, e la temperatura massima, 19 gradi Celsius. Ciononostante, Sala e l’amministrazione cittadina si riservano il diritto di modifica qualora il tempo di marzo/aprile sia mite.

La ratio dietro al decreto è la tutela ambientale e la qualità dell’aria milanese. “L’ordinanza rafforza l’attenzione dell’Amministrazione per la tutela e la qualità dell’aria respirata dai cittadini e cittadine visto che gli impianti termici a uso civile costituiscono una rilevante, anche se non la principale, fonte di emissioni elementi di inquinanti atmosferici”, dice il decreto.

A questo proposito la Regione Lombardia dal 18 ottobre a data da destinarsi ha vietato la circolazione, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.30, fino ai diesel euro 4 (anche se dotati del dispositivo Move-In) a Milano, Cremona e Lodi. La decisione è stata presa in seguito a 5 giorni consecutivi sopra i limiti PM10 di 50 microgrammi per metro cubo.

Deroghe

Il decreto non si applica per: “ospedali, cliniche, case di cura e ricovero per azioni e minori, nonché per le strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali. Esentate anche scuole materne, asili nido oltre a piscine, saune ed edifici adibiti ad attività industriali e artigianali”, come affermato dal comunicato stampa del Comune.

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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