Milano Moda Donna seconda giornata
Moda

Milano Moda Donna, la seconda giornata (c’è da riflettere)

La Milano Moda Donna entra nel vivo delle sue presentazioni. Il debutto di Raf Simons è la chiacchiera del giorno

Prada è la protagonista indiscussa della seconda giornata Milano Moda Donna settembre 2020. Raf Simons coglie il plauso dei media: il post Miuccia piace, ma convince del tutto? L’egemonia della sessantottina della moda passa, a quattro mani, allo stilista belga.

Non è ancora giunto il momento di tirare le somme ma un primo bilancio è facile intuire che, a settimana chiusa, il resoconto è meno amaro di quanto si creda.

Leggerezza per Emporio Armani SS21

Il digital

Appurato che la freddezza del front row sia giustificata da una crescente paura di una nuova ondata di pandemia, la Milano Fashion Week punta sul digitale e lo fa con grande stile, rimarcando il legame con le arti visuali. Ne è un esempio l’Emporio Armani che affida la sua presentazione a Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni, regista il primo, stylist il secondo e, peraltro, fondatori della casa di produzione Sugarkane. La moda di Giorgio viaggia su due binari differenti: la tradizione e l’innovazione. Se da una parte lo stilista rimarca i suoi riguardi al settore, dall’altra intuisce che il digitale, la realtà aumentata, possono essere lo strumento per superare ogni tipo di restrizione. Così, il suo di emporio, diventa fascinoso, provocatorio e provocante. Mai, la sua giovane donna, è stata così disinibita.

Milano Moda Donna primavera/estate 2021: solo i grandi sanno osare

Total White per Etro

Va sottolineato, però, che il background (o piuttosto le finanze) delle più importanti case di moda aiuti molto per superare questo momento di crisi. Il digitale non è ancora pronto per supportare totalmente il fashion biz. Nulla può dinanzi alla presentazione reale della collezione, dove si respira un certo nervosismo per l’evento, il sacrificio nel realizzarla. Per questo, ad esempio, Etro sceglie di presentare con un pubblico ristretto la sua spring/summer 2020. Rispettando le attuali regole anti contagio, tutto è possibile. Dopotutto, aperta e chiusa parentesi, non si capisce come sia possibile autorizzare un comizio elettorale in piazza e chiudere una serie di eventi che farebbero solo bene all’economia del nostro Paese. Peserà, probabilmente, l’assenza di tanti buyer (soprattutto quelli stranieri) durante le manifestazioni. Non è certo una sorpresa, la prima e vera ripresa del settore si potrà registrare solo nel 2022. La maison del paisley, ad ogni modo, omaggia il nostro Paese (nulla di nuovo durante le prime due giornate di Milano Moda Donna) con il suo giardino all’Italiana. La novità, però, è la donna curvy: bella, sinuosa e immagine assoluta del ritorno della bellezza mediterranea.

Prada primavera/estate 2021: Raf Simons e i nuovi codici estetici della griffe (sì, ma quali?)

Look Prada primavera/estate 2021

Rileggere il passato con un nuovo stile, quello di Raf Simons. Lo stilista belga “dialoga con Miuccia” marcando lo stile fortemente contemporaneo della griffe milanese. Siamo sinceri, però: non è poi un grande debutto. Non lo è se in passerella sfilano abiti del tutto normali, mai pretenziosi, e che verranno lanciati sul mercato a prezzi proibitivi. La moda democratica è altra. Forse stiamo sbagliando a dare una lettura errata, al suo significato. ” Il progetto, influenzato inesorabilmente da queste necessarie restrizioni, presenta la moda come riflesso e risposta al tempo presente […] Una componente necessaria dell’uniforme è la semplicità: l’essere riconoscibile, il ridurre l’abito a un’essenza, all’essenziale. ‘The Wrap’, un preciso rettangolo di tessuto, è il prodotto logico di questa modalità di esplorazione dell’essenziale, un simbolo rappresentativo delle
considerazioni complessive della collezione”,
si legge nel comunicato. Che Prada abbia il suo stile è chiaro a tutti, la domanda che ci poniamo, però, è un’altra: per riconoscere un capo della collezione primavera/estate 2021 di Prada, dovremo fare affidamento, unicamente, al maxi logo sullo smanicato?

I due stilisti hanno scelto un profilo basso e sembra abbiano lavorato “appiattendo” la scala gerarchica all’interno del team creativo. Ci saranno, probabilmente, novità. E ci chiediamo: Miuccia potrebbe lasciare il comando della direzione creativa totalmente a Raf, in un futuro prossimo? Quale sarà la strategia del marchio nei mesi a venire?

Belle, ad ogni modo, le gonne con pinces che aprono in profondità la “ruota” del capo. Che dopo la non convincente prova in Dior e Calvin Klein, Simons possa aver trovato la sua “strada maestra” in Prada?

 

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