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Mille sindaci per Draghi, cresce la lista dei firmatari per mantenerlo al governo: basterà?

La lista dei sindaci per Draghi arriva a quota mille

“Qualcosa si è mosso”, queste le parole del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, nella giornata di ieri. Sì, perché la carica dei sindaci italiani per Mario Draghi ha raggiunto quota mille all’interno della lista. Secondo molti questa potrebbe rappresentare la chiave per far sì che il premier riveda la sua scelta di dimettersi da capo del governo.

Un appello bipartisan lanciato dal primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, immediatamente seguito dai colleghi di Roma, Torino, Genova, Venezia e Milano. In poche ore il numero dei firmatari ha raggiunto quota mille, superando anche i confini degli schieramenti politici. E sembra che questo aspetto abbia molto colpito il presidente Draghi.

L’appello dei sindaci per Draghi: una lista di mille per mantenere il governo

Nella lettera a Draghi, i sindaci esprimono la propria preoccupazione nei confronti dell’attuale crisi di governo, sopraggiunta in un periodo particolarmente delicato per la storia italiana e internazionale. “Le nostre città – si legge – chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità e serietà”.

Inoltre, si sottolineano le capacità di Mario Draghi che in qualità di Presidente del Consiglio è riuscito a rappresentare in modo autorevole il nostro Paese a livello internazionale. “Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buone ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo”, questo l’appello vero e proprio.

Ma i sindaci si sono rivolti anche a tutte le forze politiche della maggioranza: “Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia“.

I sindaci per Draghi: basterà la lista per convincerlo a rimanere?

Non solo dai sindaci italiani, ma anche dalle cancellerie internazionali stanno arrivando numerosi appelli per persuadere il premier a rimanere al governo. Basti pensare alle numerose telefonate, tra cui quella del premier olandese Mark Rutte e della vice ucraina Iryna Vereshchuk.

Ma basteranno? Sicuramente le mobilitazioni spontanee e gli appelli, non solo istituzionali, ma anche delle forze economiche e sociali, vengono tenute in considerazione a Palazzo Chigi. Sembra essersene accorta anche Giorgia Meloni, che si è subito scagliata contro i sindaci italiani che, a suo parere, “usano senza pudore le istituzioni come sezioni di partito”.

Dario Nardella ha replicato alle parole della leader di Fratelli d’Italia. “L’attacco ai sindaci – ha detto – dimostra un certo nervosismo e una certa aggressività da parte dell’onorevole deputata Meloni. Mi dispiace che non abbia notato che tra i firmatari ci sono moltissimi esponenti di centrodestra“. E ha poi aggiunto: “I sindaci, che sono eletti direttamente dai cittadini, non sono chiusi nella stanze della politica ma vivono ogni giorno in mezzo alla gente e, al di là dell’appartenenza politica, colgono le preoccupazioni e i disagi delle loro comunità, che verrebbero seriamente aggravate da una crisi di governo”.

 

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Editor: Susanna Bosio

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